È già al lavoro Tiziana D’Angelo, la neo Direttrice del Parco Archeologico di Paestum e Velia, ed ha le idee molto chiare, come dichiara nell’intervista che ci ha concesso.
- Professoressa D’Angelo, appena ha ricevuto questa nomina ha dichiarato che per lei è un po’ come tornare a casa. Cosa prova in questo “ritorno a casa” da Direttrice del Parco Archeologico di Paestum e Velia?
“Si tratta di un doppio ritorno a casa per me: in Italia, dopo diciassette anni di studio e lavoro all’estero e a Paestum, dove negli ultimi anni ho avuto la fortuna di fare ricerca e partecipare ad alcuni interessanti progetti scientifici e curatoriali del Parco. Tornare nelle vesti di Direttore è una profonda gioia e un grande onore”.
- Quali sono i primi impegni ed obiettivi? Proseguirà nella linea del suo predecessore o ha in mente cambiamenti?
“Il Parco ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e certamente si proseguirà all’insegna di una continuità di strategie e obiettivi con la precedente direzione. Ci sono importanti progetti di riqualificazione e riallestimento che sono stati avviati e che ora devono essere sviluppati e implementati. Ho intenzione anche di lavorare per valorizzare ulteriormente l’unione tra i siti di Paestum e Velia attraverso mostre, scavi ed eventi pubblici, ma anche lavori di tutela preventiva. Inoltre, vorrei ampliare il network internazionale del Parco, attraverso nuove collaborazioni con università e musei”.
- Una Direttrice giovane, con un curriculum di tutto rispetto, che passa da un modo di pensare ed agire anglosassone ad un “mondo”, quello dell’Italia del Sud, forse ancora non pronto ad investire concretamente sui giovani e sulle loro professionalità e competenze anche nell’archeologia. Lei potrebbe essere rappresentare una svolta in tal senso?
“Recentemente i Parchi e i musei dell’Italia meridionale hanno dimostrato di saper puntare su giovani talenti, soprattutto sotto l’impulso della riforma Franceschini. E’ un importante segnale da dare alla futura generazione di archeologi, storici dell’arte e non solo. La mia esperienza in università e musei d’Europa e degli Stati Uniti mi ha consentito di venire a contatto con diversi sistemi di gestione e cura dei Beni Culturali. Ho intenzione di portare a Paestum e Velia quanto di buono ho appreso in questi anni, sempre nel rispetto dell’unicità del loro patrimonio culturale”.