Arriva una pesante condanna in primo grado per l’ex custode del cimitero monumentale di Potenza, dopo la cosiddetta indagine ribattezzata “tangentopoli di loculi“, portata avanti dalla Procura di Potenza.
20 anni di carcere, che potevano essere 30, per Vito Vaccaro, ex custode del cimitero, che ha scelto la via del rito abbreviato ed è stato condannato per falso e corruzione nella gestione di almeno una ventina di compravendite di loculi al cimitero.
L’indagine portò all’arresto, all’alba del 27 novembre 2017, di 3 persone e in 19 furono indagati. Indagini, come spiegò all’epoca il pubblico ministero Francesco Basentini, avviate anche a seguito di alcuni articoli di stampa e grazie alle dichiarazioni di persone informate sui fatti circa il mercimonio di loculi esistenti presso il cimitero monumentale di Potenza. L’accusa nei confronti dell’ex custode è quella di aver intascato mazzette per circa 32mila euro, solo nel periodo (sei mesi) di indagini e controlli da parte degli inquirenti, con le attività investigative, lo ricordiamo, curate dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Potenza.
Gli agenti documentarono i passaggi di denaro grazie all’ausilio di telecamere e microfoni, che registrarono vari episodi. Soldi incassati per garantire un loculo nel cimitero monumentale della città e non in quello nuovo situato in periferia. L’accusa aveva chiesto per Vaccaro la condanna a 6 anni di reclusione, ma il giudice per le udienze preliminari, Lucio Setola, ha rivisto la condanna al rialzo di oltre tre volte, fino ai 20 anni di reclusione.
Alla condanna di 20 anni per l’ex custode si aggiunge anche quella del risarcimento delle parti civili che si sono costituite nel procedimento, il Comune di Potenza e un ex dirigente dell’Ente, assistiti dagli avvocati Leonardo pace e Gianpaolo Carretta.
“Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza“, ha commentato l’avvocato Francesca Sassano, che difende Vaccaro. Il legale ha fatto sapere che ricorrerà in Appello.
Per quanto riguarda le altre due persone destinatarie di custodia cautelare tre anni fa, il procedimento è in fase di definizione.
– Claudio Buono –