Un infettivologo di fama richiamato dalla pensione perché potesse dare il suo contributo nella fase di emergenza Coronavirus, poi licenziato perché i suoi suggerimenti scientifici non sono piaciuti.
La vicenda del dottor Luigi Greco, licenziato dall’Azienda Ospedaliera Ruggi d’Aragona di Salerno per aver sconsigliato alcune scelte gestionali e per aver sottolineato l’inutilità di allestire un ospedale modulare da campo quando ormai la curva dell’emergenza sta scendendo, è, secondo il coordinatore provinciale della Lega Salvini Premier, Nicholas Esposito, “la testimonianza di un sistema sanitario gestito con modalità sovietiche ispirate alla politica piuttosto che basate sul merito tecnico-scientifico“.
“Licenziare un medico specialista dopo 42 anni in servizio nel campo delle malattie infettive – commenta Esposito- è un atto di una violenza antidemocratica assurda. Le modalità utilizzate in queste ultime ore non dovrebbero appartenere ad un’azienda ospedaliera di rilievo nazionale ma in generale non deve e non può essere un modus operandi della nostra società. L’auspicio è che si faccia un passo indietro per rispetto della professionalità e dell’abnegazione di un professionista che di fronte all’emergenza non ha esitato un attimo a tornare in reparto nonostante fosse serenamente in pensione. E invece di ringraziarlo cosa fanno? Gli danno il benservito per aver espresso una libera opinione. Se è questo l’esempio che vogliono dare, siamo davvero messi molto male, al peggio non c’è mai fine. Una spesa costata 2,6 milioni di euro che consegnerà a Salerno una struttura al momento inutile. De Luca non ha nulla da dire?”.
– Chiara Di Miele –
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