Continua a tenere banco la questione relativa alla realizzazione dell’impianto di biometano che dovrebbe sorgere su una superficie di circa 4 ettari di terreno agricolo in località Cerreta ad Auletta. Ieri presso l’Auditorium “Casa delle Parole” è stato presentato il progetto durante un incontro alla presenza dei cittadini fortemente contrariati e pronti a ribadire il loro NO.
I saluti iniziali sono stati affidati al primo cittadino Pietro Pessolano che ha chiarito che “l’Amministrazione non ha cambiato idea e dai primi incontri ha sempre detto che avrebbe seguito il popolo. E’ palese che il popolo si è espresso con il NO. Nonostante siamo favorevoli a tutte le energie alternative, ringrazio la società che vuole costruire la sua attività sul nostro territorio ma resto e resterò con il popolo”.
È intervenuto il Direttore Generale di Retina Holding S.r.l. Franco Torra che ha spiegato che stanno “lavorando ad un obiettivo di circa 25 impianti, 19 li abbiamo già nel nostro portafoglio e 12, tra cui quello di Auletta, già iscritti nelle graduatorie nel GSE per l’applicazione dei criteri previsti dal Pnrr. Abbiamo scelto questi territori per dare un contributo alle esigenze di realizzazione energetica. Il metano è uno dei grandi contributori delle problematiche da emissioni di gas serra per attività umana e chiaramente le deiezioni e gli scarti di sansa o acque di vegetazione lo hanno all’interno. Qui c’è tanta esigenza di trattamento delle biomasse. Il nostro impianto ha una previsione di funzionamento circa al 60% con deiezioni animali. La scelta è stata quella di tenere una rete di impianti in prossimità affinché le biomasse siano il più vicino possibile perché i trasporti sono un onere sia in termini di costo che di emissioni ambientali. Nel progetto prevediamo l’utilizzo di mezzi di nostra proprietà alimentati a metano. Parlare di impianti che hanno impatto negativo sull’ambiente è qualcosa che va contro la realtà. Crediamo che questo progetto rivesta una funzione infrastrutturale per questi territori e stiamo facendo ricadere qui investimenti importanti”.
Nel 2021 è stata presentata la prima istanza di PAS (Procedura Abilitativa Semplificata) che è stata seguita da alcune varianti e poi nel 2023 è stata pubblicata perché esperiti tutti i termini legati alle scadenze.
Che cos’è un impianto di produzione di biometano? Il professore di meccanica del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Salvatore Faugno ha spiegato che la produzione di biometano parte dei digestori anaerobici in cui vengono inserite delle biomasse residuali che possono essere rifiuti zootecnici o sottoprodotti che derivano da altre attività agricole. Il digestore non fa altro che digerire la sostanza organica e da questo si ottiene biogas e con sistemi più avanzati di filtrazione si produce biometano. “Offre il vantaggio che può essere inviato all’utilizzatore e in questo caso si può incrementare il rendimento della produzione. È un’attività che viene fatta su tanti territori e che non ha degli effetti impattanti. La normativa è complessa e sotto il profilo dei controlli grosse difficoltà non ne vedo. Capisco le vostre preoccupazioni perché se non c’è piena comprensione di uno strumento allora probabilmente c’è un atteggiamento repressivo”.
La relazione sulla gestione del sottoprodotto ottenuto dalla digestione anaerobica è stata affrontata dall’agronomo Renata Rogo che ha sottolineato che il digestato agricolo viene trasformato in un ammendante o concime organico.
Gli animi si sono surriscaldati durante il dibattito ed a far storcere il naso non solo ai cittadini aulettesi ma anche a quelli dei comuni limitrofi sono state una serie di problematiche riscontrate come la quantità di biomassa presente sul territorio, il piano di approvvigionamento, il volume degli scarti e soprattutto la non conoscenza del paese e delle sue tipicità. Perplessità sono state sollevate dalla giornalista e componente del comitato “Auletta Casa Mia” Sara Manisera su alcuni componenti dell’assetto societario della Holding indagati per evasione e appropriazione indebita.
Sono intervenuti anche il capogruppo di minoranza Antonio Caggiano e il sindaco di Buccino Pasquale Freda. All’incontro erano presenti diversi amministratori, il vicesindaco di Sant’Arsenio Andrea Vricella e il presidente dell’associazione Radici Carmine Cocozza.
Retina ha evidenziato che ha sempre avuto un confronto con l’Amministrazione e da poco è venuta a conoscenza della sua contrarietà e dell’intenzione di non modificare il Puc. La volontà ora è quella di continuare nella stessa direzione nonostante l’opposizione facendo appello ai PAS. I cittadini hanno puntato il dito contro il sindaco ed hanno chiesto a gran voce atti concreti per scongiurarne la realizzazione ed anche un atto politico di revoca delle istanze.
Con striscioni, manifesti e cori hanno poi manifestato attraversando il paese e dandosi appuntamento per domani, venerdì 12 gennaio, durante il Consiglio comunale straordinario in cui si discuterà dell’atto di indirizzo per ottenere la revisione del progetto.