In occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro che ricorre il 28 aprile, il Patronato Acli per i servizi sociali dei lavoratori e dei cittadini dà vita ad un’azione collettiva per far crescere una maggior consapevolezza per un cambio di passo. Seguendo questa linea lancia un‘azione diffusa di sensibilizzazione verso la cultura della cura sul lavoro, promuovendo dialoghi fra le diverse sedi, nei luoghi del lavoro, nei canali social, raccontando e condividendo i buoni comportamenti e anche le cattive abitudini e le azioni da abbandonare.
Dalla raccolta dati, Il Patronato Alci evidenzia che in rapporto alla popolazione lavorativa, la Campania è tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali insieme a Lombardia, Emilia Romagna, Molise e Trentino.
Le denunce di infortunio sul lavoro acquisite dall’Inail nel primo bimestre del 2022 sono state 121.994, +47,6% rispetto allo stesso periodo del 2021, 114 delle quali con esito mortale (+9,6%).
I dati rilevati al 28 febbraio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per il primo bimestre del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 74.688 del 2021 ai 111.975 del 2022, +49,9%, sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 26,1%, da 7.946 a 10.019.
In aumento le patologie di origine professionale denunciate: secondo quanto emerge dal report mensile dell’Istituto sono state 8.080 (+3,6%).
“Se il trend fosse confermato – ha dichiarato Gianluca Mastrovito, Presidente provinciale del Patronato Acli Salerno – anche nei prossimi mesi ci troveremmo davanti ad una situazione di estrema gravità e complessità, per la quale anche le politiche di prevenzione fin qui adottate evidenziano la propria inefficacia a contenere il fenomeno degli infortuni e delle tecnopatie nel nostro Paese.”
Le cause sono sicuramente molteplici e anche conseguenza della riapertura totale delle attività, a partire da quelle produttive, ma probabilmente con condizioni differenti rispetto al pre-pandemia.
“Da quanto rileviamo dagli sportelli territoriali del Patronato Acli, – ha continuato Mastrovito – i numeri reali sono più alti a causa delle mancate segnalazioni. L’assenza delle denunce e segnalazioni diventano una mancata tutela dei diritti. Lo ribadiamo: la tutela della salute nell’ambito del lavoro è un diritto che va esercitato senza alcuna remora. I dati Inail non sono solo numeri ma persone e famiglie coinvolte che impongono scelte e azioni concrete strutturare in modo organico e costante il coinvolgimento di tutta la rete di soggetti possibili, per la diffusione costante dei principi della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, al fine di raggiungere una maggior consapevolezza, sia tra i datori di lavoro che tra i lavoratori: la sicurezza di tutti è responsabilità di ognuno”.
La proposta del Patronato Acli è quella di creare una nuova cultura della prevenzione che deve accompagnare le aziende in un percorso virtuoso anche con incentivi economici in particolar modo verso quelle imprese che investono in sicurezza. L’investimento nel processo di sicurezza significa anche maggiore produttività aziendale, mentre il fenomeno degli infortuni e delle malattie sul lavoro sono un costo diretto e indiretto per tutta la società e di ostacolo alla crescita del PIL, perché ogni evento rappresenta una sconfitta per l’intera società.
“Non c’è più da aspettare per il lavoro in salute“, chiosa Mastrovito.