Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Vallo della Lucania, Sergio Marotta, ha revocato nella giornata di ieri le misure cautelari poste a capo di cinque degli indagati nell’indagine denominata “Kamaraton” che il 16 maggio scorso provocò un vero e proprio terremoto politico nel Comune di Camerota per avvenimenti criminosi accaduti dal 2012 al 2017.
Interdizione dai pubblici uffici e divieto di dimora, queste le misure cautelari disposte per Mauro Esposito, difeso dall’avvocato Vincenzo Speranza, e per Antonietta Coraggio, difesa dai legali Franco Maldonato e Celestino Sansone. In entrambi i casi il GIP Marotta ha deciso di revocare tali misure restrittive.
Nello specifico per Mauro Esposito, al tempo responsabile finanziario del Comune di Camerota, secondo il GIP, sono venute meno le esigenze cautelari a suo carico in quanto da un anno dipendente presso un altro Comune e quindi impossibilitato a mantenere un contatto con il contesto investigativo in cui sarebbero maturate le condotte oggetto di contestazione. Lo stesso dicasi per Antonietta Coraggio per la quale sono state revocate entrambe le misure cautelari e dunque potrà ritornare ad espletare le sue funzioni presso l’ufficio tecnico del Comune di Camerota e rivestire la carica di Vicesindaco di Vallo della Lucania, incarico dal quale la Coraggio si era autosospesa.
Diversa la posizione di Vincenzo De Luca, assistito dall’avvocato Flavio Beati, di Vincenzo Bovi, difeso dall’avvocato Antonio Calicchio, e di Giancarlo Saggiomo, rappresentato dall’avvocato Rino Napolitano. Per loro infatti era stato stabilito solo il divieto di dimora nel Comune di Camerota, revocato ieri dal GIP per un affievolimento del pericolo. Per gli indagati resta comunque l’obbligo di firma presso gli uffici della Polizia Giudiziaria.
– Maria Emilia Cobucci –
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