Dopo gli incendi e il grave perdurare della siccità che hanno messo in ginocchio il territorio degli Alburni e, in particolar modo, Roscigno e la conseguente richiesta dello stato di calamità presentata dal sindaco Pino Palmieri, il Generale della Guardia di Finanza Lorenzo Dionigi, originario del piccolo centro alburnino, scrive al primo cittadino e all’intera comunità roscignola esprimendosi sulle vicende che hanno caratterizzato gli ultimi mesi.
“In qualità di semplice cittadino originario di Roscigno ho sentito forte il bisogno di vicinanza alle persone ed al Sindaco del mio paese, spettatori impotenti dei gravi eventi in oggetto che hanno devastato parte del territorio locale.
Dalla mia nascita, nel 1952, ho vissuto vent’anni nel mio paese con i miei genitori che ora riposano in pace nel locale cimitero. Spesso ritorno, con la gioia nel cuore, per ricordare i momenti bellissimi trascorsi nei luoghi con gli amici cittadini di allora e con quelli di oggi, per riviverli insieme con grande emozione. Mi ritengo fortunato ed orgoglioso per aver ricevuto dei valori assoluti dagli esempi di vita delle persone del posto – sempre presenti in ogni circostanza e momento difficile – così da essere pronto e sicuro per il cammino futuro.
In questi giorni ho visitato i luoghi devastati dalla siccità e dagli incendi, ho colto lo sconforto nelle persone, la rassegnazione nei loro occhi e l’abbandono nel loro animo nel trovarsi e sentirsi soli nel proprio destino, senza un aiuto morale e/o materiale quando, invece, simile vicenda richiederebbe la dovuta attenzione da chi ha il dovere sia di prevenire che fronteggiare tali tristi avvenimenti.
Nel leggere l’articolo apparso sul giornale Ondanews del 24/09/2017 a firma di Chiara Di Miele – proposto a seguito di delibera del Consiglio Comunale presieduto dal Sindaco Pino Palmieri – ho sentito ancora di più il dovere di esprimere conforto e apprezzamento per tale opportuna iniziativa, tesa a portare all’attenzione dei competenti Organi Istituzionali le precarie condizioni in cui versa la comunità locale, bisognosa di supporti non rientranti, seppur volendo, nelle proprie risorse e possibilità. Ringrazio di cuore il Primo Cittadino, che ha dimostrato senso di responsabilità, prontezza, oculatezza, competenza e vicinanza alle persone, lungi da ogni aspetto personale, libero dalle proprie idee e da qualsivoglia contrapposizione. Infatti, l’intento è stato unicamente volto a sottolineare i danni patiti da un territorio bellissimo – sul quale, altresì, esistono diversi siti di alto interesse naturalistico e archeologico, già sotto l’egida della competente Soprintendenza dei beni archeologici e del Parco – che riversa in tante altre carenze di natura logistica, di comunicazione e di servizi. Tali aspetti, se migliorati, potrebbero incentivare il lavoro giovanile ed alleviare le difficoltà di salute degli abitanti, che usufruiscono, insieme ad altri paesi poco distanti, dell’unico ospedale della zona, sito in Roccadaspide (SA), tra l’altro, già depotenziato dei propri servizi essenziali.
Una così grave situazione non può che portare ad uno spopolamento dei luoghi, sempre più carenti di servizi e di difficoltà nella vita quotidiana, che con il tempo aprirà una ferita inguaribile nelle persone. Pian piano cadranno nell’abbandono, credendo poi di essere persino privati del proprio onore. Una piccola Comunità deve essere sempre aiutata, supportata ed incentivata al fine di permetterle di poter continuare a coltivare e fornire a tutti i propri cittadini quei valori insopprimibili che accrescono la cultura di ognuno, fonte di vita serena e civile.
Le Istituzioni, in merito, si impegnino nell’adottare dei provvedimenti concreti per salvaguardare l’intera zona e la cittadinanza, senza guardare alle colpe del passato, perché ogni utile intervento non è giammai superfluo quando migliora la vita delle persone e cautela la bellezza dei luoghi. Al riguardo, ogni politico dovrebbe avere una cultura personale e di partito che lo spinga, laddove lo ritenesse necessario, ad adoperarsi per approvare provvedimenti utili per la collettività. Purtroppo si osserva come, più volte, per non arrecare nocumento al singolo o alla compagine politica, oppure fornire vantaggi a quella avversa, si preferisca non promuovere una legge. Per questo motivo, una collettività che subisce ingiustamente tali danni dovrebbe essere risarcita da chi si palesa pubblicamente responsabile di tali episodi.
A te, caro Pino, l’augurio di tante soddisfazioni e di fortuna nello svolgimento di questo arduo e tortuoso cammino che hai intrapreso con passione e slancio. Non considerare le eventuali antipatie o le incomprensioni altrui che potresti patire, perché quando si agisce sempre nell’interesse della collettività, avendo quale primo obiettivo la cura degli altri, il tempo ti restituirà stima per i tuoi giusti propositi. Essere il Sindaco del proprio Paese è straordinario, sii sempre fiero ed orgoglioso del prestigioso e nobile mandato, in quanto ogni azione racchiude una grande emozione connessa all’esperienza di vita.
A voi cari concittadini, un abbraccio colmo di forte affetto, con l’auspicio che sappiate reagire e proseguire vivendo nell’unione, nel rispetto reciproco e nel far camminare la Comunità in maniera coesa, basata sui principi di solidarietà, lealtà e lontana da futili interessi e gelosie; tutto ciò andrà a vantaggio dei vostri figli, che proseguiranno il loro percorso di vita sicuri ed orgogliosi dei vostri insegnamenti e sacrifici.
Aggiungo, quale mero contributo di esperienza vissuta, che ogni persona che rappresenta gli altri deve aver presente le responsabilità che riveste verso di essi; e quando si cura di tutti, in primis dei più deboli, sarà sempre apprezzata, stimata e fiera di se stessa, rendendo persino silente ed innocuo chi del male vorrebbe vedere e parlare. Ogni cittadino, che non vive più nel proprio Paese d’origine – e chissà dove finirà il suo percorso di vita – vorrebbe ritornare nei bellissimi luoghi ove ha vissuto e riposare in pace con i ricordi nell’animo, diventati indelebili e sempre vivi alla mente e cari al suo cuore.
Amiamo sempre il nostro Paese. Un abbraccio a tutti, con grande affetto.
– Gen. Lorenzo Dionigi –