Nella provincia di Salerno il fenomeno degli incendi boschivi sta assumendo, a causa dei cambiamenti climatici, nuove connotazioni che impongono un deciso cambiamento di paradigma.
La frequenza degli eventi evidenziano l’importanza della azione di prevenzione, nella quale deve essere profuso il maggiore sforzo conoscitivo, impiegando il maggior numero di risorse umane e la maggiore quantità di quelle strumentali disponibili, coinvolgendo società civile e cittadinanza in un disegno di sicurezza partecipata.
In quest’ottica, il Gruppo Carabinieri Forestali di Salerno ha implementato fin dai mesi primaverili un’attività di informazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini ed agli operatori economici che svolgono le loro attività a contatto nelle aree rurali, anche richiamando prescrizioni, sollecitazioni, procedure e consigli riportati nella “Dichiarazione dello stato di grave pericolosità degli incendi boschivi” della Regione Campania e delle discendenti ordinanze Comunali.
L’attività preventiva ha generato anche 21 sanzioni per un importo di 3.140euro, nei confronti di chi pur dovendo provvedere a mettere in atto le semplici cautele previste da detti provvedimenti non vi dava corso, o addirittura accendeva fuochi in assenza di qualsiasi accortezza, in aree suscettibili ad espandersi in aree boscate.
Inoltre, a seguito di eventi ripetuti o particolarmente rilevanti, vengono messi in campo attività di indagine specialistiche quali il M.E.F., metodo delle evidenze fisiche, che si basa sulle tracce lasciate dalle fiamme e dal calore sulla vegetazione e sul materiale inorganico giacente sul terreno, al fine di individuare il punto o un’area circoscritta da cui è iniziato l’evento e da qui, risalire ad altri indizi che possono ricondurre all’autore dell’incendio.
Le indagini hanno consentito di individuare i responsabili di cinque incendi boschivi in diversi areali della provincia: Costiera Amalfitana, Valle dell’Irno, Monti Picentini, Vallo di Diano, Cava de’ Tirreni.
Gli autori individuati sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di incendio boschivo previsto dall’art.423 bis del codice penale; in quattro dei casi riportati si tratta di incendi boschivi colposi cagionati per imprudenza e negligenza, mentre in un caso si tratta di incendio boschivo doloso il cui autore è sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
Considerata la frequenza di casi in cui l’incendio si è sviluppato a seguito della pulizia di fondi agricoli mediante la pratica degli abbruciamenti di residui vegetali, notoriamente vietata durante il periodo di grave pericolosità, l’Arma raccomanda la massima attenzione nel rispetto dei comportamenti previsti nelle ordinanze sindacali di Protezione Civile emanate per ridurre il rischio d’incendio e nel segnalare ogni principio d’incendio al numero di pubblica utilità 1515.
- Articolo correlato:
3/08/2024 – Incendio boschivo in località Finocchiara ad Atena Lucana. Fermato un piromane