“Questo immane disastro ambientale, ad opera dell’uomo, che sta colpendo il territorio regionale è totalmente fuori controllo, purtroppo è solo all’inizio, sia perché la consueta stagione dei roghi non è ancora conclusa sia perché si deve già da ora pensare alle conseguenze future di siccità, incendi e delle prossime precipitazioni temporalesche”.
Inizia così un comunicato stampa del WWF Campania che, insieme all’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), commenta la situazione della regione Campania per quanto riguarda l’emergenza incendi.
“Tutta la Campania brucia – si legge nel comunicato – compreso il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, come ogni estate. La nuova stagione degli incendi in Campania desta più di qualche interrogativo e tanta rabbia, il fuoco ha distrutto intere aree boschive ma non ha tralasciato nemmeno abitazioni ed aree abitate, strutture turistiche e piccoli centri sono stati evacuati notte tempo in diverse località. Le cause di quanto sta accadendo non sono una novità, tutti gli anni in estate in Campania si è combattuta la battaglia per contrastare i piromani ed i comportamenti pericolosi di persone incaute”.
“Fino all’anno scorso – continua – la prima linea in questa battaglia era occupata dal Corpo Forestale dello Stato, la vecchia struttura organizzativa, quest’anno è stata completamente smantellata da interventi del governo centrale e regionale, lasciando tutto all’approssimazione e alla buona volontà di pochi Vigili del Fuoco e Volontari in prima linea (nel Cilento per 45 comuni è operativa una sola squadra di Vigili del Fuoco al giorno, 5 addetti e due mezzi). Chiediamo a coloro che hanno ridisegnato nell’ultimo anno la organizzazione del controllo e dello spegnimento del fuoco di voler riconoscere la totale inadeguatezza della loro macchina organizzativa”.
“Non capiamo perché – afferma il WWF Campania – per settimane si sono visti i mezzi aerei operare in tarda mattinata e solo su fuochi già formati e alimentati dal vento con esiti delle operazioni di spegnimento lunghe, inefficaci, difficoltose e a tempo, molti focolai venivano lasciati attivi nelle tarde ore pomeridiane per fine turno e al mattino erano più attive che mai. Non si può tacere il danno ambientale derivante dai vapori e dalle ceneri combuste e chiediamo pertanto che le istituzioni competenti diano chiare ed attendibili informazioni ai cittadini dell’impatto sulla salute di quanto accaduto, sulle sostanze inquinanti liberate nell’area dagli incendi che in più di un’occasione non hanno interessato solo aree boschive ma anche veri e propri siti di micro discariche”.
“Chiediamo – concludono – che le Autorità e la magistratura operante possano utilizzare tutti i mezzi disponibili per identificare i colpevoli e gli scopi che questi perseguono con le loro attività criminali. Queste nostre richieste si aggiungono all’invito alla Regione Campania per la sospensione della prossima stagione venatoria, finalizzata alla protezione di quello che resta del patrimonio faunistico, già messo a dura prova dal prolungato periodo di grave siccità”.
– Paola Federico –
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