No al processo perché è incapace di intendere e di volere.
È quanto stabilito dalla perizia psichiatrica disposta dalla Corte d’Assise di Salerno nei confronti di Giuseppe Verdoliva, 60enne cilentano accusato dell’omicidio di Francesca Galatro, la 66enne originaria di Buonabitacolo ritrovata priva di vita nell’agosto dello scorso anno all’interno del Centro di accoglienza per senza fissa dimora di Vallo della Lucania. A darne notizia è “Il Mattino”.
La perizia ha confermato che l’uomo è “confuso, incapace di esprimersi e di raccontare gli avvenimenti in una corretta sequenza spazio-temporale”.
Verdoliva è rinchiuso da oltre un anno nel Carcere di Fuorni. La perizia ha chiarito che è incapace di stare in giudizio, comprendere le domande che gli vengono rivolte e capire le conseguenze delle sue dichiarazioni.
Il 60enne fu fermato poche ore dopo l’omicidio della Galatro dai Carabinieri come principale sospettato. Confessò poco dopo l’omicidio.
“Una confessione resa da una persona incapace, tutto questo era stato evidenziato al momento dell’arresto” è il commento del legale dell’uomo, l’avvocato Nadia Malandrino.
Nessun riscontro oggettivo, tuttavia, sarebbe stato trovato a carico dell’uomo.
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