Si è svolta questa mattina, nei giardini di Via Scillato a Salerno, la cerimonia dal titolo “Nessuna Violenza”, durante la quale è stata inaugurata l’opera “Donne Spezzate XXVI” realizzata dall’artista sarda Stefania Spanedda.
L’opera è dedicata alle 26 donne nigeriane, che il 5 novembre dello scorso anno sono sbarcate al porto di Salerno, prive di vita, due delle quali erano in attesa di un bambino.
“Lo sbarco di queste vittime è stato un evento che ha segnato fortemente la nostra coscienza civile, infatti abbiamo fatto una serie di riflessioni che si sono concretizzate in atti simbolici come la cerimonia di stamani – dichiara Vincenzo Napoli, sindaco di Salerno – A Salerno stiamo ponendo in vari luoghi dei simboli che riassumono le difficoltà e le violenze che le donne subiscono nella nostra società. A breve installeremo anche una seconda panchina rossa nei pressi della stazione, su richiesta dell’assessore Falcone”.
Alla cerimonia erano presenti l’assessore delle pari opportunità del Comune di Salerno, Gaetana Falcone e una rappresentanza degli studenti dell’Istituto Giovanni XXIII che stanno seguendo un percorso di approfondimento relativo alla violenza di genere.
L’opera inaugurata questa mattina è formata da 26 statuine in ceramica che riproducono la dea sarda nuragica, simbolo della fecondità e della vita, legata al culto dell’acqua e installate su un pannello di metallo arrugginito, che rappresenta la corruzione presente in alcune società. Sul fondo del pannello è disegnata l’acqua che rappresenta l’autore incolpevole di questa vicenda.
“Sono rimasta particolarmente colpita da questo evento triste che ha strappato la vita a giovani donne, tanto da voler raccontare con il linguaggio artistico l’episodio, in modo che rimanesse nella memoria collettiva – conclude l’artista Spanedda – Perché l’arte può essere anche un mezzo per una denuncia socio-politica. La mia opera in omaggio a queste donne, spinge l’osservatore a riflettere per farsi portatore di un pensiero di cambiamento“.
– Rosanna Raimondo –