I farmaci non sono sempre gli stessi e spesso vengono modificati e ritirati. Questo perché esiste una scienza che va a studiare e prevenire gli eventi avversi relativi all’assunzione dei farmaci. Questa scienza si chiama Farmacovigilanza e la definizione generale per definirla è “l’insieme delle attività finalizzate all’identificazione, alla valutazione, alla comprensione e alla prevenzione degli effetti avversi o di qualsiasi altro problema correlato all’uso dei medicinali, al fine di assicurare un rapporto beneficio/rischio favorevole per la popolazione“. Serve a tutelare la salute di tutta la popolazione.
Per capirla bene bisogna sapere che nessun farmaco è completamente sicuro, ma viene considerato tale quando i benefici risultano maggiori dei rischi. In parole povere l’Aspirina è un ottimo antinfiammatorio ma causa gravi problemi gastrici, le statine abbassano il colesterolo ma danno problemi muscolari e via dicendo. Inoltre la sicurezza dei farmaci può variare nel tempo.
La Farmacovigilanza è una scienza che segue il percorso del farmaco, anche dopo averlo messo in commercio, per capire quindi se funziona, se ci sono effetti tossici e quindi, eventualmente, pronto a essere ritirato dal mercato. Lo studio clinico, che viene fatto prima della diffusione al pubblico, può far emergere alcuni aspetti tossici se ci sono, ma altri emergono solo una volta messo in commercio.
In Italia è l’AIFA (Agenzia Italia del Farmaco) la responsabile della Farmacovigilanza e lavora in collaborazione con l’EMA (European Medical Agency). Inoltre dal 2001 collaborano a livello nazionale con l’AIFA anche le ASL, le farmacie e gli ospedali. Tramite questa sinergia gli operatori sanitari (compresi i farmacisti), grazie all’aiuto e alla comunicazione dei pazienti, segnalano all’AIFA le reazioni avverse e sospette.
Monitorare la sicurezza dei farmaci è essenziale per l’efficacia e per la qualità. Più della metà dei farmaci approvati presenta reazioni avverse non note prima dell’utilizzo quotidiano.
In prima linea, a monitorare il controllo dei medicinali, sono i farmacisti perché più prossimi alle persone e per questo possono venire a conoscenza, prima di ogni altro operatore sanitario, di eventuali effetti avversi. Inoltre, il farmacista, in virtù delle sue competenze specifiche, può supportare i medici per una corretta ed efficace gestione ed utilizzo dei farmaci sia in ambito clinico che in ambito sperimentale. Questo controllo serve a dare più fiducia ai farmaci e ai suoi benefici sia ai pazienti che al sistema sanitario in modo da rendere migliore la pratica clinica.