Uno dei frutti più mangiati in estate è l’anguria o cocomero. Un frutto dalla forma rotonda oppure ovale che arriva a pesare anche 20-25 kg. Questo frutto (in realtà è una falsa bacca, un peponide) appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae, la stessa di cetrioli, zucchine, zucca e melone. È ricca di sali minerali, acqua e vitamine. Però non è così innocente come sembra. Ha molte meno calorie rispetto ad altri frutti, ad esempio una banana o un fico. Con la scusa di esser ricca d’acqua in estate se ne mangia più del necessario, perché piacevole e dissetante, e si finisce per alzare l’apporto calorico con la quantità.
L’errore più comune è che spesso si mangia a fine pasto e dopo poco si presentano dolori di stomaco e gonfiore addominale. Questo capita sempre quando si mangia frutta acquosa e zuccherina, perché non ha gli enzimi anti-fermentativi (presenti invece nell’ananas) e succede che tutti gli zuccheri presenti iniziano a fermentare nello stomaco iniziando a produrre gas che inducono gonfiore e pesantezza. Anche i semi influiscono sul gonfiore e causano diarrea perché sono ricchi di fibre e poco assimilabili.
I benefici dell’anguria sono molteplici se si rispettano le quantità: una fetta da circa 200 grammi è sufficiente. È un frutto ricchissimo di acqua, è reidratante e ha potere saziante. Il suo contenuto calorico è bassissimo: 100 grammi apportano solo 30 calorie. Queste caratteristiche ne fanno un prezioso alleato nelle diete ipocaloriche. Presenta diversi tipi di antiossidanti come il licopene (che aiuta la prevenzione di malattie cardiache e l’aterosclerosi ed è anche antinfiammatorio) a cui deve il suo colore rosso. Non bisogna spaventarsi del colore rosso delle feci che può essere provocato da una eccessiva assunzione di anguria. Contiene salicilati che conferiscono un blandissimo e potenziale potere antinfiammatorio al frutto.
Per evitare gonfiori è meglio consumarla lontana da altri cibi o con altra frutta o in macedonia, ma preferire mangiarla da sola e a stomaco rigorosamente vuoto (durante gli spuntini). L’anguria è sconsigliata per coloro che soffrono di intestino irritabile e colite, in quanto la sua fibra è poco digeribile. È controindicata in caso di diabete, dato l’elevato indice glicemico. Nei soggetti allergici all’aspirina o derivati è bene chiedere al medico prima di consumare l’anguria in quanto essa contiene dei salicilati naturali. Quindi è pur vero che questi frutti li possiamo consumare in una finestra temporale molto ristretta, ma per evitare dolori allo stomaco e soprattutto gonfiore dobbiamo sapere quando e come mangiarli.