I casi di Coronavirus stanno aumentando anche nel Vallo di Diano. E’ importante ora stare attenti e riconoscere tempestivamente i sintomi che si presentano, perché sono diversi e a volte trascurabili.
C’è chi ha una febbriciattola lieve, che non passa e dura dai cinque giorni fino ad una settimana; chi ha febbre molto alta che passa dopo due giorni e poi ritorna; chi con febbre solo per qualche giorno ma una volta passata ha senso di nausea che permane; chi ha tosse secca che persiste per giorni e poi sfocia in febbre; chi ha male e bruciore di gola e poi qualche linea di febbre. Un altro dei sintomi riscontrato ultimamente è la perdita di olfatto e gusto. Minimo comune denominatore è il mal di testa anche forte che spesso accompagna la febbre e la persistenza dei sintomi anche a distanza di 8, 9 giorni, spessissimo altalenanti.
Se riscontrate uno di questi sintomi, mi raccomando, non prendete farmaci senza aver consultato il medico. E’ importante non assumere antibiotici o cortisonici: se avete confezioni in casa di vecchie terapie, non assumeteli perché sono farmaci con obbligo di prescrizione medica e quindi non sono per una auto terapia.
Circolano le solite informazioni sui social di non assumere dei farmaci che potrebbero aggravare i sintomi. Messaggi whatsapp dicono che è sconsigliata l’assunzione di antinfiammatori e soprattutto dell’ibuprofene. L’Agenzia europea del farmaco (EMA) in merito a tali notizie, soprattutto diffuse sui social media, secondo cui gli antinfiammatori non steroidei (FANS), come ad esempio l’Ibuprofene, potrebbero aggravare la malattia da COVID-19, ha recentemente pubblicato una comunicazione in cui specifica che attualmente non vi sono prove scientifiche che stabiliscano una correlazione tra l’Ibuprofene e il peggioramento del decorso della malattia da COVID-19.
Un’altra voce che gira è che alcuni farmaci contro l’ipertensione predispongono a malattie più gravi, come il Coronavirus; gli studi effettuati fino ad oggi smentiscono la notizia. Si raccomanda quindi di non sospendere terapie in corso, soprattutto chi soffre di ipertensione, importante è continuare ad assumere i farmaci come d’abitudine.
Appena si presenta uno dei sintomi è consigliato dormire da seduti principalmente quando si sente un senso di pesantezza al torace. Il sintomo più importante da far allertare è il senso di soffocamento, affanno, come se si stesse affogando, fame d’ossigeno. In quel caso non esitate a chiamare tutti i numeri a vostra disposizione. Per la restante parte dei pazienti bisogna monitorare e calmare la febbre, rigorosamente con paracetamolo 500, (non è un dosaggio per bambini, va bene anche per adulti) così da poterlo somministrare più frequentemente senza rischiare il sovradosaggio.
Bisogna mangiare nel modo più sano e completo possibile: carboidrati e proteine utili per il sistema immunitario, pochi grassi, olio evo come antiossidante, cereali, frutta secca e legumi, e non dimenticare frutta e verdura come cavolfiori, cavoli, broccoli, carote, zucca, spinaci, arance, limoni, kiwi, pere e melograno che contengono vitamina C e carotenoidi, antiossidanti utili a fortificare il nostro sistema immunitario. Bisogna bere molta acqua per reintegrare i liquidi che si perdono.
Una cosa che può aiutare a riscontrare prima la malattia è conoscere l’ossigenazione nel sangue, misurarla con un saturimetro/pulsossimentro. È un piccolo strumento che si mette su un dito e attraverso un sensore riesce a misurare la quantità di ossigeno nel sangue. Il valore ideale di ossigeno è 98-99% ma questo è un valore su persone perfettamente in salute. In persone con patologie e/o fumatori il valore è più basso ma non deve essere mai inferiore al 90%. Per conoscere il proprio valore di ossigenazione bisogna monitorarlo per almeno un paio di giorni e fare una media. A quel punto quando si riscontrano dei sintomi, misurare l’ossigenazione e se il valore cambia di molto bisogna contattare il medico.
E’ una maledetta influenza virale, per la quale non sempre basta curarsi bene e riposare, ma la maggior parte delle volte, aiuta.