Con il caldo si ha la tentazione di bere bevande ghiacciate quando si sente il corpo surriscaldato, sia durante che subito dopo i pasti. In queste condizioni è frequente la brutta esperienza della congestione. Durante la digestione anche un eccessivo sforzo fisico o il passaggio da un ambiente caldo ad uno freddo può provocare questo problema digestivo.
In medicina con la parola congestione si intende un eccessivo accumulo di sangue in un organo, in questo caso lo stomaco e l’intestino, e si ha un blocco digestivo (blocco intestinale da freddo o congestione dello stomaco). Ad essere più facilmente soggetti a congestione sono i bambini e gli adolescenti, dato che il loro apparato digerente è più delicato rispetto a quello degli adulti. Nei bambini lo stomaco è particolarmente sensibile quindi è molto facile che vadano incontro ad un blocco digestivo.
Sapendo quello che può succedere bisogna prevenire. La congestione quindi non è altro che un blocco della digestione: circa mezz’ora dopo il pasto inizia il processo digestivo e il nostro corpo richiama sangue a livello dello stomaco. Un pasto ricco di grassi richiederà più energia a livello dello stomaco, in quanto necessitano di più tempo per essere digeriti. In questo periodo che ci esponiamo con più frequenza allo shock termico, o beviamo una bevanda ghiacciata o subiamo uno sbalzo termico ambientale, può succedere che la digestione si fermi, si blocchi, perché questo improvviso cambiamento di temperatura fa si che il sangue si distribuisca nel corpo e non più a livello digestivo. Succede a questo punto che si hanno dei sintomi di malessere generale, pallore, sudorazione intensa, vomito, dolore addominale e in casi gravi si può avere svenimento e perdita di coscienza. In estate lo shock termico può avvenire anche quando si entra in acqua a mare o in piscina.
Bisogna prestare attenzione ai primi sintomi: quando si avverte un mal di pancia bisogna monitorare il tutto e in caso di peggioramento chiamare il pronto soccorso. Da evitare le bibite ghiacciate quando si è accaldati, ma in generale è meglio evitarle. L’aria condizionata troppo bassa principalmente durante i pasti può far male.
I consigli dei nostri genitori non sono da dimenticare: non fare il bagno entro le 2-3 ore dopo il pasto, soprattutto se è un pasto abbondante. Se comunque si vuole fare il bagno prima che passi il tempo di digestione un consiglio utile è quello di entrare in acqua gradualmente, bagnarsi prima i polsi e poi le tempie, per abituare il corpo alla diversa temperatura. In questo modo si prova ad evitare lo shock termico che è la causa principale della congestione.
In caso dovesse succedere bisogna porre la persona in posizione anti shock, cioè stesa con le gambe sollevate di circa 20-30 cm da terra, in questo modo si cerca di aiutare la circolazione sanguigna ad arrivare nuovamente agli organi, principalmente lo stomaco, che si occupano della digestione. In questi casi bisogna evitare di dar da bere e tanto meno da mangiare alla persona che sta male, perché se perde coscienza potrebbe andare ad ostruire le vie aeree.
Nella maggior parte dei casi il tutto si risolve in due tre ore con una grande stanchezza e con crampi muscolari. Ovviamente è tutto soggettivo e ognuno di noi ha i suoi tempi di ripresa. La digestione richiede tempi diversi a seconda del tipo e della quantità di cibo ingerito: dura almeno 2 o 3 ore se si mangia un pasto abbondante, ma anche meno se si consuma un pasto leggero.
Soprattutto in estate, in spiaggia o in piscina, è bene preferire cibi leggeri e spuntini a base di frutta e verdura. L’unica cosa da fare per evitare la congestione è prevenire, bisogna avere buon senso ed evitare situazioni che possano creare shock termico.