CRISTINA: “Il mio percorso di studi in Italia e all’estero in materie umanistiche, non direttamente legato al tipo di settore di appartenenza dell’attività di famiglia, mi ha portata al mio ingresso in azienda a credere inizialmente di essere svantaggiata rispetto a quella che poteva essere una ragazza della mia stessa età con un percorso di studi finalizzato all’ambito economico e contabile. Con il passare degli anni, grazie all’esperienza maturata sul campo e agli ulteriori studi di perfezionamento, la mia idea è cambiata. Oggi sono consapevole che nella nostra azienda di famiglia il contributo mio e dei miei fratelli quale seconda generazione trova riscontro in una nuova organizzazione aziendale all’insegna di un sistematico e costante lavoro di programmazione e controllo delle attività: dall’amministrazione alla sempre più complessa gestione del personale, dalle vendite agli acquisti e, non da ultimo, ai progetti futuri di espansione. A mio avviso oggi qualunque tipo di impresa per poter essere vincente necessita di un adeguato equilibrio tra uomini e donne con un forte focus alle esigenze quotidiane dei propri attori interni ed esterni al proprio business. La fiducia e il gioco di squadra in un mondo sempre più complesso sono fondamentali”.
LILIANA: “L’attività mi rispecchia molto, ho lavorato per tanti anni da sola portando avanti il tutto senza nessun aiuto e inevitabilmente quello che ho costruito rispecchia quello che sono. Anche il rapporto con le mie clienti è libero, trasparente, amichevole. L’intento era quello di creare un luogo dove sentirsi coccolate ma anche un po’ a casa tra amiche. Questo mi ha permesso di instaurare un rapporto di fiducia con le mie clienti ed è fondamentale per lavorare bene. L’attività ora è diventata a conduzione familiare, continua ad avere una componente femminile importante e si spera che cresca ancora, dando spazio all’estro e alla creatività delle donne”.
BARBARA: “Io sono la mia azienda, la vivo in prima persona tutti i giorni, amo quello che faccio, quello che mi circonda e individuo in essa un significato forte per me stessa, per i miei figli e per chi mi contorna. In modo del tutto svincolato dal tipo di lavoro che facciamo, dalle nostre mansioni, dalle nostre competenze, dalla nostra età, quando riusciamo a far incontrare il verbo ‘amare’ tutta la nostra vita ne trae vantaggio in termini di positività, energia, creatività, entusiasmo e atteggiamento nell’affrontare e risolvere le inevitabili difficoltà che fanno parte anche esse del pacchetto”.
ANTONELLA: “In Italia le donne sono debolmente rappresentate: nel mondo del lavoro esse rappresentano appena il 22% ma l’Europa con il suo 33% non è molto distante. Pensiamo poi alla forte carenza nel campo scientifico. Le imprese nel futuro vedranno sempre di più la forte presenza femminile, aspetto questo che ha contraddistinto ovviamente anche la Sidel. In azienda, oltre alla presenza di mio padre e mio marito, ci siamo io e mia sorella Marilena ed insieme, ovviamente, abbiamo portato il tocco femminile”.
LAURA: “Naturalmente ho portato in azienda tutte le mie competenze maturate attraverso gli studi e le esperienze lavorative ma penso che questo non faccia la differenza. Ciò che fa la differenza sono l’intuizione, la determinazione, la capacità anche di fare un passo indietro e saper delegare, nonché la capacità di formare: tutte caratteristiche che un imprenditore deve possedere oltre la lungimiranza che caratterizza la gestione. Spero poi di avere una peculiarità vincente che è quella di creare un ambiente lavorativo sereno ed armonioso. Per il futuro spero che possano realizzarsi in tutte le aziende condizioni di equità per le donne”.
ALESSIA: “Non è semplice entrare in un’azienda di per sé già strutturata perché per farlo occorrono cautela ed equilibrio e nonostante io entrassi in una realtà aziendale in cui sono cresciuta è stato comunque inevitabile il divario generazionale. Da una parte l’esperienza e le spalle forti di mio padre e dall’altro la voglia di fare, tipica di noi giovani. Tuttavia, il mio apporto si può sintetizzare nella parola COMUNICAZIONE perché da subito ho sensibilizzato il nostro staff affinché si indirizzasse verso una forma di confronto e dialogo continuo. Oggi, a distanza di qualche anno, posso certamente affermare che il RINNOVAMENTO è un’azione quotidiana che non trova un punto di fine ma che segue una ricerca costante. Infine, riguardo alla mia idea di ‘impresa al femminile’ sorrido! Devi sapere che la mia impresa è per il 90% circa occupata da donne. La nostra sede operativa si compone di donne e non c’è cosa più sorprendente di questa: se penso a qualche anno fa sembra quasi impossibile. Credo fortemente nel potenziale delle donne e non lo dico per mera convenzione sociale ma perché ritengo che è innato in noi il dono del multitasking e delle capacità dirigenziali. Insomma, siamo pratiche e concrete, sebbene a volte di principio (sorrido)”.
ANTONIETTA: “Nella nostra azienda c’è tanto di noi, basta pensare al nostro personale: il 70% è composto da donne. Cerchiamo di guardare al futuro con un occhio diverso ma non è semplice perché ancora oggi parlare con una donna di lavoro o attribuirle il ruolo di direttore risulta difficile agli occhi del sesso maschile”.