Maglia nera per la sanità del Mezzogiorno e soprattutto della Campania.
E’ questo che emerge dal Report SVIMEZ “Un Paese, due cure. I divari Nord-Sud nel diritto alla salute”, presentato a Roma in collaborazione con Save the Children. Al Sud, infatti, i servizi di prevenzione e cura sono più carenti, minore la spesa pubblica sanitaria, più lunghe le distanze da percorrere per ricevere assistenza e soprattutto per le patologie più gravi.
Per quanto riguarda la Campania si muore prima che nel resto d’Italia e i cittadini preferiscono curarsi nelle regioni del Nord. E’ la regione con la più bassa aspettativa di vita: 83,1 anni per le donne (contro una media nazionale di 83,7) e 78,8 per gli uomini (il dato nazionale è di 80,5).
Nel Mezzogiorno, dal 2010 al 2019, il numero di decessi trattabili e/o prevenibili (grazie a una assistenza sanitaria tempestiva ed efficace e adeguati interventi di prevenzione secondaria) è diminuito da 21,8 a 18,2 per 10.000 abitanti, soprattutto per effetto del calo registrato per gli uomini (da 29,7 a 24,1). Su base regionale, quattro regioni del Centro-Sud presentano i valori più elevati per mortalità evitabile delle donne e tra queste c’è la Campania con 14,7 e per gli uomini il tasso è di 26,2.
Il tasso di mortalità per tumori, nel 2020, in Campania era tra i più alti rispetto ad altre zone del paese. Dai dati regionalizzati di spesa sanitaria risultano livelli di spesa per abitante, corrente e per investimenti, mediamente più contenuti nelle regioni meridionali e in Campania è di 1.818 euro.