“Un passo importante nell’opera di promozione e sensibilizzazione dei principi di legalità e sicurezza del territorio, una nuova stagione nella lotta alla criminalità e nella promozione della legalità”.
Così il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala, che insedierà ufficialmente, presso la Sala Basento al quarto piano del palazzo del Consiglio, mercoledì 20 luglio alle 10 l’Osservatorio regionale sulla legalità e sulla criminalità organizzata di stampo mafioso e alle 11.30 l’Osservatorio regionale per la valorizzazione di beni ed aziende sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
“Non a caso abbiamo voluto insediare – dice – i due Osservatori subito dopo l’anniversario della scomparsa dell’eroe-magistrato Paolo Borsellino che venne assassinato il 19 luglio del 1992 a Palermo in via D’Amelio, insieme agli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Una data importante in cui ricordare il giudice-eroe e tutti quelli che hanno lottato per combattere la mafia”.
“L’auspicio – conclude Cicala – è che, sin dal giorno dell’insediamento, si possano gettare le basi per un lavoro di squadra al fine di promuovere e diffondere, in maniera sempre più radicata e capillare, una nuova cultura della legalità. I due organismi diverranno importanti punti di osservazione che accoglieranno al proprio interno soggetti con sensibilità diverse. Uomini e donne che saranno impegnati in iniziative di ricerca, documentazione, formazione e iniziativa sociale a sostegno della legalità e in azioni di contrasto alle diverse forme di criminalità organizzata. Sono tante le misure che, in stretto collegamento con le Istituzione preposte alla tutela della legalità, potremo mettere in atto, rinnovando, così, la memoria di uomini come i magistrati Chinnici, Falcone e Borsellino, che hanno pagato con la vita il proprio servizio teso alla costruzione di una società libera dalle criminalità”.
Nell’occasione dell’insediamento dei due Osservatori sarà chiesto ai componenti degli stessi di firmare un’agenda rossa simbolo di legalità, in ricordo di quella da cui il giudice Borsellino non si separava mai. Un gesto simbolico per non dimenticare tutte quelle persone che hanno pagato con la propria vita la lotta alla mafia.