Tragedia ieri nella Cittadella Giudiziaria di Salerno dove un uomo originario di Montecorvino Rovella si è tolto la vita nel bagno della camera di sicurezza.
L’uomo si trovava in tribunale per la convalida dell’arresto scattato per maltrattamenti in famiglia con conseguente divieto d’avvicinamento alla persona offesa e divieto di dimora nella sua città. Subito soccorso e condotto in ospedale, il suo cuore ha smesso di battere poco dopo.
Il drammatico evento sottolinea ancora una volta la condizione psico-fisica dei detenuti. A denunciare l’accaduto è il sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria. “Si tratta, dunque, del 63esimo detenuto che si è tolto la vita dall’inizio dell’anno, cui bisogna aggiungere 7 appartenenti alla Polizia penitenziaria – dichiara il segretario generale Gennarino De Fazio – Stiamo ancora cercando di capire l’esatta dinamica di quest’ennesima tragedia che investe il sistema d’esecuzione penale nel suo complesso. Anche se, probabilmente, in questo caso non hanno avuto neppure il tempo di avere un impatto diretto le disastrate condizioni carcerarie, di certo lo Stato non poteva permettersi che gli sfuggisse ancora una volta una vita che gli era stata affidata“.
“Noi continuiamo a pensare – aggiunge il segretario della Uilpa Polizia penitenziaria – che la carneficina in atto vada fermata con provvedimenti tangibili e ad effetto immediato. Sono 14.500 i detenuti oltre i posti disponibili, mentre a ben 18mila ammontano le unità mancanti alla Polizia Penitenziaria. A ciò si sommano carenze sanitarie, deficienze strutturali e infrastrutturali e disorganizzazione imperante. In mancanza di interventi, sarà un agosto funesto”.