La realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti per la produzione di biometano in località Fosso del Mulino a Sant’Arsenio è una spada di Damocle che da tempo pende sulla comunità locale, preoccupando inoltre l’intero comprensorio i cui Comuni si stanno via via determinando negativamente riguardo all’autorizzazione.
In merito alla vicenda è intervenuto ai microfoni di Ondanews Nicola Pica, già sindaco di Sant’Arsenio dal 2009 al 2014 e che, di recente, ha ufficializzato la sua candidatura come primo cittadino per le prossime Amministrative che si terranno in primavera. Pica definisce “impropria e illegittima” l’assegnazione dei lotti alla Società Biometano Salernitano Srl per la realizzazione dell’impianto.
“Sia il Comitato No Biometano che io – spiega – non discutiamo della tecnologia dell’impianto, ma della localizzazione in una Zona P.I.P. non adatta a riceverlo“. A questo proposito Pica richiama un Regolamento Comunale del 1998 che vieta l’insediamento di attività nocive, tossiche e maleodoranti. “Nella relazione allegata al progetto della società – continua – è scritto che l’impianto è maleodorante e che adotta delle tecnologie per abbassare le sostanze odorigene ma non per eliminarle“.
Il Piano Urbanistico Attuativo prevede, come spiega Nicola Pica, “l’assegnazione di massimo due lotti e, in questo caso, nella prima assegnazione ne sono stati assegnati 3 e successivamente con una variante è stato previsto l’accorpamento fino ad arrivare ad assegnare 6 lotti“. A questo proposito Pica fa riferimento all’Amministrazione Comunale uscente, quella guidata da Antonio Coiro, responsabile a suo parere di “aver affrontato con grossa superficialità questa cosa non coinvolgendo i cittadini come dovrebbe accadere quando si tratta di decidere su alcune attività che hanno un forte impatto sul territorio“.
Con l’avvicinarsi delle Amministrative Pica guarda alla risoluzione della problematica anche con gli occhi dell’eventuale prossimo primo cittadino di Sant’Arsenio. “Tra i primi atti che farò nel caso in cui dovessi essere di nuovo sindaco – annuncia – c’è quello di revocare l’assegnazione dei lotti e aprire un tavolo di confronto con la società per ipotizzare una dislocazione dell’impianto“.
– Chiara Di Miele –
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