La Compagnia teatrale Skenai ha portato in scena “Dionysos” al Pianoro di Ciolandrea a San Giovanni a Piro ed Imperium Audit è co-produttore dello spettacolo.
Imperium Audit Spa è una società di revisione che nasce dall’intuito di alcuni professionisti provenienti da importanti esperienze professionali nel campo della consulenza aziendale e della cooperazione, della revisione legale, della consulenza fiscale e del lavoro. Rosanna Perrupato, componente del Consiglio di Amministrazione della società, ha raccontato il florido connubio che si instaura tra il mondo economico e quello della cultura.
- L’investimento in cultura costituisce un volano di sviluppo che incentiva la produzione di senso. Qual è l’impegno di Imperium Audit nel settore culturale?
“Imperium è una società di professionisti e potrà sembrare strano ma, nonostante la nostra mission sia prettamente di natura economico finanziaria, la nostra categoria è da sempre molto sensibile alle iniziative culturali, potrei quasi dire che la cultura è nel nostro DNA. Quest’anno tra le tante proposte di partenariato che ci sono pervenute abbiamo scelto di contribuire alla realizzazione del progetto Skenai. In questo annus horribilis siamo sicuri che il bello ci aiuterà“.
- La scelta di co-produrre il Dionysos non equivale a semplice mecenatismo ma alla volontà di accrescere l’industria più proficua del nostro Paese, la cultura. È possibile fare cultura nella periferia a sud Salerno dove non esistono circuiti di produzione strutturati?
“La cultura come e quale industria in crescita nel nostro Paese può e deve svilupparsi anche nel nostro territorio e per farlo è necessario che vengano superati gli ostacoli economici e pratici che li hanno limitati fino ad ora: dobbiamo condividere strumenti, conoscenze ed esperienze. Abbiamo bisogno di una presa di coscienza collettiva. La cultura dunque come strumento necessario per una strategia efficace che restituisca ai cittadini e, soprattutto alle giovani generazioni, la speranza per un futuro e una qualità di vita migliore nei nostri territori“.
- Da uno studio pubblicato sulla rivista Forbes si evince che per il 26% delle imprese, a parità di investimento effettuato, quello in cultura dà un ritorno uguale alle tradizionali attività di advertising e marketing communication, mentre per il 10% il ritorno è addirittura maggiore. Ritiene che sia questa la direzione in cui si muovono le grandi aziende del nostro territorio per soddisfare la “cultural and social responsability”?
“Tra le motivazioni principali che spingono le imprese a investire in cultura ci sono il ritorno di immagine e la considerazione che l’investimento sia parte della strategia di marketing aziendale. Per le imprese di piccole e medie dimensioni ha un certo rilievo anche la tradizione per cui l’impegno nella cultura fa ormai parte del Dna dell’azienda ed è elemento che la contraddistingue sul territorio. Dal punto di vista strettamente economico poi, le spese per le sponsorizzazioni sono integralmente deducibili come quelle di pubblicità, dato che si tratta di contratti a prestazioni corrispettive“.
– Ornella Bonomo –