Viene definita una sentenza storica quella della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittime tutte le norme che attribuiscono automaticamente il cognome del padre ai figli. La Corte si è espressa a seguito di un ricorso presentato dagli avvocati Giampaolo Brienza, di Potenza, e Domenico Pittella, di Lauria. I due legali lucani hanno rappresentato una coppia del lagonegrese che sin dall’inizio ha riposto piena fiducia nella decisione poi assunta dalla Corte.
I giudici, che si sono riuniti in Camera di consiglio, hanno esaminato la norma che non consente ai genitori, di comune accordo, di attribuire al figlio il doppio cognome. Per la Corte alcune norme sono illegittime per contrasto con gli articoli 2, 3 e 117, primo comma, della Costituzione.
“La Corte costituzionale con la storica pronunzia – ha dichiarato a Ondanews l’avvocato Brienza – dà tutela effettiva alla vita privata e familiare ponendo fine alla ingiusta ingerenza che lo Stato finiva per esercitare sui componenti la famiglia. Infatti, nel nostro tempo in un mondo globalizzato si vede il concetto di famiglia uscire fuori dai canoni tradizionali assumendo diverse e nuove forme”.
Insomma, per la Corte è discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre. “Nel solco del principio di eguaglianza e nell’interesse del figlio – si legge nel parere, in attesa del deposito della sentenza – entrambi i genitori devono poter condividere la scelta sul suo cognome che costituisce elemento fondamentale dell’identità personale”.
“La società in continua evoluzione trova oggi al suo fianco il diritto che con essa pure si evolve. Così – ha aggiunto l’avvocato Brienza – in piena applicazione dell’art. 8 Cedu la Corte costituzionale ponendo in essere tutto quanto necessario per facilitare la tutela della vita privata e familiare rende lo Stato italiano moderno facendo sì che tutti i membri di una famiglia se ne sentano parte. Così l’Italia Stato Membro dell’Unione Europea acquista una visione proiettata nel futuro verso una piena armonizzazione con gli altri Stati Membri”.
Pertanto, la regola diventa che il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell’ordine dagli stessi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due. La Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di tutte le norme che prevedono l’automatica attribuzione del cognome del padre, con riferimento ai figli nati nel matrimonio, fuori dal matrimonio e ai figli adottivi.