Lettera aperta alla redazione di Franco Iorio
Che ci sia più di qualcosa di approssimativo nella politica economica di questo Governo di destra-centro è fuori dubbio. La prova ultima è offerta dalla eliminazione-modifica del Superbonus fiscale sui lavori edilizi che secondo il ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, avrebbe creato un buco di 110 miliardi nei conti dello Stato.
Poco importa, poi, se le conseguenze vanno a colpire drammaticamente migliaia di imprese e centinaia di migliaia di famiglie. Però si presenta difficile capire come appena tre mesi fa il “buco” era di soli 38 miliardi (primo taglio Meloni) e ora si è triplicato. Ancora più paradossale appare il problema se si pensa che appena a fine dicembre è stata approvata la Legge di Bilancio senza che Giorgetti abbia rilevato alcuna anomalia contabile o “buco”, come lui oggi lo definisce.
Il fatto è grave perché è stato approvato un bilancio erroneo, inattendibile, inesatto. Aggiungerei anche sospetto, perché quel “buco” ai conti emerge a pochi giorni dalle elezioni regionali di Lombardia e Lazio, vinte dalla destra e dall’astensionismo. Sono quattro mesi che maggioranza ed esecutivo danno l’impressione di muoversi in uno stato di permanente improvvisazione, di operare con scarse capacità e preparazione. Giorgetti, poi, pare abbia preparato una Finanziaria 2023 con la tecnica della “partita doppia”, da stimato commercialista qual è. Non essendoci troppe risorse, ha dovuto ridistribuire le molte promesse elettorali marcando con un segno più da una parte e un corrispondente segno meno dall’altra, appunto secondo partita doppia. Che non sempre si chiude a pareggio. Tasse tagliate alle partite Iva, un colpetto dato alle pensioni con quota 103, stesa una mano alla “pace fiscale” (che sempre condono è), un segnale di attenzione agli evasori alzando il tetto al contante e all’uso del Pos e una strizzatina d’occhio agli amici degli stabilimenti balneari.
Il togliere di qua e dare di là e intervenire oggi sul Superbonus fiscale offrono la misura sfasata del riconoscimento alle promesse elettorali irrealizzabili. Come dire che questo destra-centro aveva promesso di aiutare gli italiani tenendo in equilibrio i conti. Non sta facendo né l’uno né l’altro.
Scommessa: a giugno ci sarà la solita manovra correttiva al bilancio e vedremo Giorgetti se ricorderà chi dopo 24 anni deve pagare le multe delle quote latte nei 620 allevamenti della sua Lombardia. Il nostro è un Paese con un debito pubblico arrivato a 2.680,5 miliardi e parleremo a breve del Patto di Stabilità e Crescita. Il che significa che non possiamo permetterci colpi di testa in materia di finanza pubblica. I ministri devono dare soluzione ai problemi, non sbandierarli innanzi all’opinione pubblica o peggio alla comunità internazionale che compra il nostro debito. I dubbi sulle capacità di questo Governo purtroppo crescono giorno dopo giorno.
– Franco Iorio –