“Mai una forzatura negli atti e mai al di là della legge, senza mai creare problemi alle imprese e soprattutto mai generarne vantaggio a danno dell’Ente“. Si apre così l’intervento di Costantino Di Carlo, sindaco di Balvano, dopo la notizia del rinvio a giudizio disposto dal gup di Potenza, Rosa Maria Verrastro, nell’ambito di una indagine riguardante un appalto per l’affidamento della cava “La Pedicara”, ricadente nel territorio balvanese e di proprietà del Comune.
Insieme a Di Carlo rinviati a giudizio anche tre componenti dell’ex Giunta comunale. L’accusa è di abuso d’ufficio.
“Il Comune di Balvano – ha detto il sindaco – è l’unico lucano ad aver fatto una gara pubblica per l’affidamento di una cava. Nessun sentimento può indurmi a criticare la decisione dei giudici, anzi, al contrario, ritengo di dover attendere con fiducia la data della prima udienza, per poter addurre le motivazioni di quella decisione e le ragioni del nostro agire sincero. Se dovessimo risultare non responsabili è giusto che ciò emerga, come se dovessero emergere delle responsabilità nella nostra decisione, è giusto che ne rispondiamo personalmente“.
Nell’indagine della Procura risulta una persona indagata sui fatti. Per Di Carlo “è sempre la stessa e da oltre dieci anni è persona informata di tutti i fatti e testimone in tutti i procedimenti che mi riguardano e che partono da denunce anonime“.
“In 13 anni di amministrazione – conclude il primo cittadino di Balvano – mai, né io, né i miei consiglieri abbiamo ricevuto un rinvio a giudizio o una condanna per il nostro operato. La prima udienza si terrà il 27 maggio prossimo al Tribunale di Potenza“.
– redazione –
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