L’Asl Basilicata pone fine alla collaborazione socio sanitaria domiciliare e gratuita ai sofferenti di tumore, della Onlus Ant (Associazione nazionale Tumori).
La comunicazione è arrivata una settimana fa ed a seguito di un bando generico per i servizi di assistenza domiciliare: in poche righe si annuncia che dal prossimo 1 maggio l’Asl farà a meno dei servizi dell’Ant. Decade dunque l’iniziale spiraglio di garantire per le cure particolari come quelle oncologiche, la continuità del servizio con le onlus incaricate. Immediato lo sconcerto di operatori, volontari e soprattutto cittadini che ieri mattina si sono riuniti a Potenza per discutere del tema.
“15 anni di assistenza non si possono cancellare così – dichiara Raffaella Pannuti, presidente Ant – non si possono lasciare le persone che soffrono di tumore alle sole cure palliative. Non è quantificabile l’umanità e l’amore che medici, operatori e volontari trasmettono ai malati e ai loro cari”. Durante l’incontro è nata subito l’idea della raccolta firme. “Le porteremo al presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella – commenta Pannuti – in modo che sia direttamente la cittadinanza a chiedere il ripristino della convenzione”.
Nel 2015 l’Ant ha assistito 405 pazienti, di questi l’Asl ne ha riconosciuti meno di 260. “Mia figlia è stata malata gravemente di tumore per 3 anni – testimonia una signora – grazie agli operatori e volontari dell’Ant, è stata curata nella maniera migliore: a casa, circondata dall’affetto di amici e parenti. Abbiamo bisogno di questa vicinanza e di poter contare 24 ore su 24 sulla loro presenza, conforto e professionalità”.
– Monica Lopardo –
Questa nazione con le sue leggi assurde sta cadendo sempre piu in basso , negare l’assistenza domiciliare gratuita a un ammalato di tumore e una vergogna , e questa e la politica all’italiana.