Il Partito Animalista scende nuovamente in campo a difesa degli animali costretti in allevamenti intensivi.
Gli animalisti stanno promuovendo un referendum per abolire gli allevamenti intensivi. Si può aderire apponendo la propria firma presso i banchetti presenti in diverse città e presso le associazioni collegate. E’ possibile firmare anche in rete il quesito referendario “Stop Allevamenti Intensivi” tramite il sito www.referendumstopallevamentintensivi.it ed il portale pubblico collegato.
La sofferenza per gli animali e i danni all’ambiente causati dagli allevamenti intensivi sono noti ormai da tempo, ma mai finora erano divenuti oggetto di un referendum in Italia. Almeno fino a oggi.
Cristiano Ceriello, presidente del Partito Animalista Italiano e del Comitato Referendario afferma che “con il nostro quesito vogliamo abrogare le deroghe di cui godono sinora per legge le attività di allevamento, trasporto, macellazione intensiva e uso degli animali tutelate dalle leggi speciali, che rendono queste attività, per ora, non punibili penalmente di uccisioni e maltrattamenti ingiusti contro gli animali. Se dovesse passare il nostro quesito, quelli che ora sono gli allevamenti intensivi, le attività cruente con sfruttamento e uccisione cruenta di animali, diventerebbero totalmente illegali, fuori legge, oltre che oggetto di continui reati, e questa nuova realtà porterebbe alla loro abolizione e fine”.
Chi voglia sottoscrivere la petizione può firmare con SPID o senza, tramite il servizio Trust-Pro. Il costo per chi firma è di circa 1 euro e 50 centesimi.
Parte quindi la battaglia che i promotori del referendum ritengono di civiltà, di buon senso e che si allinea anche con il recente cambiamento della nostra Costituzione che ha riconosciuto, ai nuovi articoli 9 e 41, la tutela degli animali e dell’ambiente quali principi costituzionali.