Non si fermano i tentativi di truffa ai danni degli utenti che vedono arrivare sui propri smartphone sms in cui compare un testo con un invito ad accedere ad un link oppure ad inviare un messaggio Whatsapp.
Tentativi sempre più innovativi e con richieste differenti, come ad esempio il messaggio in cui si legge un avviso per i genitori in cui viene riportato: “Mamma (o papà) ho rotto il cellulare e perso i dati, questo è il mio nuovo numero scrivimi su Whatsapp”. Così, in pochi e semplici passi possono scaturire ulteriori richieste anche in denaro. I testi dei messaggi, di natura allarmante, potrebbero quindi indurre il lettore a cadere nella trappola.
Ma ci sono nuove richieste ricevute tramite sms e segnalate alla redazione di Ondanews. In una si può leggere: “Ciao, è da molto che non ti contatto. Non so se ti ricordi di me, quindi ti ho inviato una mia foto. Mi manchi davvero, come stai? Il mio account Whatsapp è stato sospeso e vorrei che aggiungessi il mio account Telegram”. Dunque la richiesta di accedere ad un link riportato alla fine del messaggio.
Ed ancora: “La nostra azienda recluta lavoratori da remoto per hotel in tutto il mondo, permettendoti di pianificare il tuo lavoro in modo flessibile e richiedendo solo 30-50 minuti al giorno. Il contenuto del lavoro include principalmente semplici attività di prenotazione, aumento del flusso di clienti ed essere rilassati e felici. L’età minima richiesta per lavorare è di almeno 22 anni e lo stipendio è molto generoso: puoi ottenere dai 100 ai 700 euro al giorno e puoi riceverli il giorno stesso sul tuo conto. Se sei interessato contatta i nostri datori di lavoro tramite Whatsapp”. Di seguito viene quindi indicato un numero di cellulare da contattare per concludere “l’affare”.
Il consiglio è dunque, ancora una volta, quello di non rispondere assolutamente al messaggio e non cliccare sui link che vengono riportati. Inoltre è opportuno non tentare di telefonare ai numeri da cui si riceve il testo, di non salvarli in rubrica ed eliminare la conversazione. Infatti in questo modo i criminali cercano di ottenere la fiducia delle potenziali vittime per esortarle a fornire dati personali.
Ricordiamo inoltre che operatori telefonici, enti riconosciuti ed istituti di credito non richiedono mai copie di documenti per interventi di assistenza né utilizzano Whatsapp per comunicare con la propria clientela. In alcuni casi invece i truffatori informano gli utenti di inesistenti rincari della loro tariffa telefonica invitando gli stessi a passare ad altro operatore telefonico. Lo stesso vale per banche e Poste Italiane, che non mandano richieste tramite messaggi o mail. Nel dubbio è opportuno sincerarsi attraverso il call center dedicato all’assistenza.
E’ infine opportuno segnalare l’accaduto alle Forze dell’Ordine o denunciare tramite la Polizia Postale.
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