Continua l’impegno da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Sala Consilina per fare luce sull’identità di quello che ormai è noto alle cronache come lo “sconosciuto di Petina”.
E’ delle ultime ore una richiesta inoltrata dagli inquirenti all’Interpol affinchè si velocizzino le analisi per effettuare la comparazione del DNA tra il cadavere ritrovato sui monti di Petina nel 2018 e il giovane francese, scomparso da casa 6 anni fa e la cui auto, una Peugeot, fu ritrovata ad Auletta senza targhe e documenti.
Sono gli stessi familiari del ragazzo sparito a volere risposte più chiare da parte delle Autorità affinchè si possa finalmente capire se ci sia un nesso tra quella sepoltura rimasta senza nome nel cimitero di Petina e il loro giovane figlio.
Il ritrovamento della Peugeot fu collegato dai Carabinieri della Compagnia valdianese al cadavere scoperto senza vita nella zona di montagna a poca distanza in linea d’aria. Così i militari del Nucleo Operativo inviarono una prima richiesta all’Interpol per risalire ai proprietari dell’auto attraverso il numero di telaio. Successivamente fu scoperto che il veicolo apparteneva al francese scomparso cinque anni prima e di cui non era stata sporta denuncia di scomparsa perchè la madre aveva sempre pensato ad un allontanamento volontario.
La pista francese, dunque, è l’unica ritenuta più valida dagli inquirenti che adesso chiedono di velocizzare il procedimento per comparare i DNA.
Ricordiamo che lo “sconosciuto di Petina” fu trovato la mattina del 18 luglio 2018 da un ciclista di Caggiano appassionato di trekking. Di quel ragazzo sprovvisto di documenti e di cellulare, nonostante le indagini svolte su disposizione della Procura della Repubblica di Lagonegro, non si è mai saputo molto e il 30 novembre dello stesso anno gli fu data sepoltura nel cimitero di Petina.
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