Il dottore Pasquale Vastola si è insediato ufficialmente da qualche settimana alla direzione del Distretto Sanitario 72 (Sala Consilina-Polla). L’Asl con un atto aziendale ha unificato la Direzione Sanitaria del Distretto con quella del presidio ospedaliero di riferimento. Di conseguenza Vastola dirigerà anche l’ospedale “Luigi Curto” di Polla.
Vastola, 61enne originario di Vallo della Lucania, medico specialista in Igiene e Sanità Pubblica, ha ricoperto l’incarico dirigenziale presso l’ospedale di Battipaglia.
Nell’intervista che segue ha tracciato un breve bilancio sulle prime settimane di lavoro nel Vallo di Diano e sul futuro della sanità territoriale.
- Dottore Vastola, che impressione ha avuto della sanità valdianese in queste prime settimane di lavoro?
Ho trovato una realtà abbastanza organizzata e per questo è necessario dare merito a chi mi ha preceduto sia al Distretto che al presidio ospedaliero “Curto” ossia i dottori Claudio Mondelli e Luigi Mandia. Sono stato incaricato su fiducia del Direttore Generale, Mario Iervolino, che ha ritenuto giusto affidarmi questo incarico e io lo ringrazio.
- Lei ricoprirà l’incarico dirigenziale sia al Distretto Sanitario 72 che all’ospedale di Polla. Cosa significa?
L’atto aziendale prevede un’unica figura apicale sia per il Distretto che per il presidio sanitario. Si tratta di un incarico temporaneo: 3 anni per il Distretto mentre per l’ospedale è stata attivata la procedura concorsuale e bisogna attendere i tempi tecnici per espletarla. Nel frattempo ricoprirò entrambi i ruoli.
- E’ un grande impegno…
Già, ma ripeto, ho trovato delle strutture già organizzate e io non devo fare altro che agire in un’ottica di miglioramento continuativo della qualità dei servizi. Devo dire che ho trovato un ambiente collaborativo sia da parte delle forze politiche che delle forze sociali. Ci sono i presupposti per lavorare e fare qualcosa di positivo per questo territorio, che adesso considero anche mio.
- Ha riscontrato qualche criticità?
Mi sono insediato da poco e quindi le mie impressioni per ora sono positive. Ovviamente ci sono dei punti deboli. La sanità è un’organizzazione complessa per definizione: è molto complessa sia dal punto di vista delle procedure amministrative sia per le risorse e le interferenze che ci sono tra le varie discipline di esercizio della professione. E’ chiaro, dunque, che in una struttura complessa possono esserci dei punti critici che vanno affrontati e risolti. Ci vuole, però, del tempo. Ho chiesto a tutti i miei collaboratori di avere pazienza per farmi rendere conto dello stato attuale dei servizi, per conoscere il personale e le strutture. In seguito lavoreremo tutti insieme.
- L’ospedale di Polla fa i conti, ormai da tempo, con una carenza di organico.
Posso dire che il Direttore Generale è a conoscenza di questa carenza, che è presente in tutta l’Asl, e sta provvedendo. Personalmente non posso fare altro che formalizzare lo stato attuale della carenza e rivolgermi a lui affinchè vengano attivate le procedure di reclutamento. Posso poi pensare di ridistribuire il personale ossia verificare la corretta distribuzione dell’organico e poi tentare di ridistribuirlo in accordo con le forze sociali. Se c’è garanzia di collaborazione con le forze sociali, ovviamente.
- Qual è la sfida che si è prefissato per i prossimi anni?
Quella delle risorse umane è la principale. Per il resto non mi risulta che esistano particolari problemi per l’approvvigionamento di attrezzature, di presidi, di farmaci. Fortunatamente non abbiamo queste limitazioni. Il problema resta, dunque, il reclutamento di forze umane.