Gli ultimi due anni, contrassegnati dall’emergenza pandemica, hanno visto in prima linea una serie di categorie e settori professionali che hanno dimostrato indiscutibili punti di forza in un momento storico particolarmente difficile per il Paese. Tra questi il settore degli autotrasporti, che non ha conosciuto stop o confini territoriali, spesso correndo il rischio del contagio.
A poche settimane dall’inizio del nuovo anno abbiamo incontrato Giuseppe Curcio, amministratore dell’azienda “Curcio Trasporti e Servizi” con sede nella Zona Industriale di Polla, una delle realtà imprenditoriali più dinamiche del territorio e non solo, considerato il fatto che vanta una sede in Francia, ad Avignone, e un’altra in provincia di Reggio Emilia. Con Giuseppe Curcio abbiamo tracciato un bilancio degli ultimi due anni e le linee per i prossimi mesi, in vista di quella che tutti prevedono possa essere la fuoriuscita dalla crisi sanitaria.
“Sono stati anni particolari e complicati – afferma l’amministratore della Curcio Trasporti e Servizi – ma il nostro settore non si è fermato un secondo e su alcuni mercati ha vissuto una vera e propria spinta. Gli autisti non hanno avuto paura di quello che poteva essere il rischio di contagio e dobbiamo dirgli grazie, come a tutte le altre professioni che non si sono risparmiate al loro dovere professionale. Ricordiamoci di loro quando ritorneremo ad una vita normale”.
Giuseppe Curcio in questi mesi si è rapportato quotidianamente con l’estero e per questo motivo ha avuto modo di notare che “l’Italia è stato il Paese apripista nella gestione dell’emergenza sanitaria“. Ma non abbiamo chiacchierato soltanto con l’imprenditore, perchè Curcio ricopre anche l’incarico di vicesindaco del Comune di Polla, spinto da un profondo legame con la sua terra e dal desiderio di mettersi a disposizione della comunità: “Faccio un appello ai professionisti e agli imprenditori: affacciatevi alla politica! Spesso deleghiamo terzi piuttosto che fare ciò che riteniamo giusto. Essere amministratore è espressione di volontariato e certamente in questo periodo è ancora più delicato e impegnativo“.
Infine uno sguardo al futuro: “Sono una persona ottimista, il pessimismo è un lusso che non ci possiamo permettere. Avremo certamente un futuro difficile come abbiamo avuto un recente passato complicato. Il momento attuale dell’economia mondiale è fortemente speculativo e l’aumento dei costi energetici ha creato a cascata un effetto dumping sulla produzione. Bisogna però guardare al futuro soprattutto per ciò che riguarda l’aspetto formativo dei giovani. Le aziende dovrebbero essere più presenti a scuola per fare, appunto, formazione“.
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