Il Consorzio di Bacino Salerno 3 ha citato in giudizio davanti al TAR Campania la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Provincia di Salerno e la F.I.B.E. spa per il recupero di un credito di 280mila Euro. Cifra scaturita dal mancato pagamento di sei fatture, ciascuna di 46.675,20 euro emesse per il periodo gennaio-giugno 2008 per l’attività di stoccaggio provvisorio del rifiuto codice CER 190501 (frazione umida stabilizzata, FOS) presso il sito di Polla.
Dagli atti emerge che il Consorzio ha agito in seguito ad una sentenza del Tribunale di Napoli del 2015 con cui ha condannato Fibe S.p.a. a pagare al Consorzio Centro Sportivo Meridionale-Bacino SA3 per crediti maturati sino al 31.12.2007, la somma di 583.752,75 euro. La FIBE (sigla ottenuta dai nomi delle imprese Fisia, Impregilo, Babcock e Evo) è la società che nel 2000 si aggiudicò l’appalto statale per l’intero ciclo di raccolta e smaltimento industriale dei rifiuti della Campania. FIBE e FIBE Campania sono aziende del Gruppo Fisia, controllata al 100% da Salini Impregilo, che vinse l’appalto grazie al ridotto tempo di realizzazione degli impianti di incenerimento: i tempi di realizzazione dell’inceneritore di Acerra contrattualizzati erano di 300 giorni.
Lo scorso 24 maggio i giudici del TAR di Napoli hanno deciso di non decidere in quanto hanno ravvisato la propria incompetenza territoriale e disposto così la trasmissione degli atti del ricorso al T.A.R. del Lazio “alla cui competenza territoriale inderogabile – si legge nell’ordinanza – ritiene devoluta la presente controversia”.
– Erminio Cioffi –