Il Comune di San Pietro al Tanagro vota l’adesione al progetto Alta Velocità nel Vallo di Diano.
L’assise comunale ha condiviso l’ipotesi progettuale di RFI che prevede il passaggio dell’Alta Velocità nel Vallo di Diano. La delibera, stabilita in seno alla Comunità Montana nelle scorse settimane, ha ricevuto l’ok del Consiglio che ha ribadito il proprio appoggio al progetto che romperebbe così l’isolamento delle aree più interne.
L’ipotesi progettuale vedrebbe il Vallo di Diano direttamente interessato dal tracciato dell’Alta Velocità con l’impegno a realizzare una fermata ferroviaria.
Il Consiglio, inoltre, ha deliberato circa l’istituzione di una Stazione dei Carabinieri sposando l’idea del Comune di Sant’Arsenio deliberata nelle scorse settimane. La Giunta Pica ha avanzato la richiesta di una Stazione distaccata da Polla. Un’idea sostenuta dal Sindaco Quaranta che vedrebbe così, in un’ottica di collaborazione, un’unica Stazione per i comuni di Sant’Arsenio, San Pietro e San Rufo. Il Consiglio ha inoltre avanzato l’opportunità di una Stazione nel proprio territorio qualora l’Arma valutasse eventuali problematiche legate all’immobile. “La nostra delibera va a rafforzare la proposta di Sant’Arsenio – ha spiegato i primo cittadino – è giusto liberare Polla da incombenze logistiche”.
Infine è stata votata all’unanimità la proposta di trasferire la competenza all’Anas dell’ex S.S. 426 nel tratto Polla- Sant’Arsenio- San Pietro al Tanagro. La competenza è della Provincia ma, come spiegato durante la seduta dal primo cittadino, la preoccupazione è che l’Ente non riesca a sostenere economicamente la manutenzione.
“Anas – le parole di Quaranta – dovrebbe offrire maggiori garanzie ed è facilitata nell’effettuare interventi”.
“La delibera è stata già votata da Sant’Arsenio e Polla – le parole del consigliere di opposizione Giuseppe Coiro del gruppo ‘San Pietro in Movimento’ – noi arriviamo sempre in ritardo. Il 27 febbraio 2020 dopo un incontro con l’On. Luca Cascone abbiamo chiesto di partecipare ad una manifestazione di interesse per un finanziamento che avrebbe portato 200mila euro per la messa in sicurezza dell’arteria. Così non è stato. Il finanziamento avrebbe risolto tanti problemi, dovreste fare ammissione di colpa e dare spiegazione ai cittadini. Il 3 agosto 2020 abbiamo chiesto nuovamente la messa in sicurezza del tratto r chiedevamo l’istituzione della Zona 30 nel centro abitato ma anche lì, ahimè, scortesia. Sette mesi dopo il sindaco scrive alla Provincia le medesime richieste presentate da noi. Il tempo è galantuomo. Le faccio presente che il gruppo di ‘inesperti’ ha anticipato le richieste del gruppo ‘esperto’. La progettualità è un criterio e va attuata in modo egualitario nella testa, nel cuore e nella mente”.
Il punto, infine, è stato votato all’unanimità favorevolmente.
– Claudia Monaco –