Nuova bufera per Sergio Vessicchio, giornalista già sospeso dall‘Ordine dei Giornalisti della Campania per le sue frasi sessiste contro un arbitro donna durante la telecronaca della partita di calcio di Eccellenza tra Agropoli e Sant’Agnello.
Vessicchio, questa volta, non solo ha riproposto una frase sessista ma anche omofoba. In un suo articolo riguardante i Mondiali di calcio femminile che si stanno svolgendo in Francia, il giornalista ha sottolineato che “il calcio femminile è un covo di lesbiche”.
“Una donna che gioca a calcio è rispettabilmente nella maggior parte dei casi una lesbica – scrive – E come l’uomo che gioca con le bambole o che fa il ballerino, nella maggior parte delle ipotesi è rispettabilmente un omo. Tutto nel rispetto del pensiero, degli orientamenti e delle affinità o propensioni. Queste regole hanno le loro eccezioni. Anche nel calcio femminile esistono le donne etero e nella danza esistono ballerini etero ma sono solo delle eccezioni”.
Vessicchio, inoltre, ha utilizzato una immagine simbolo di questi Mondiali femminili: il bacio in campo tra la calciatrice svedese Eriksson e la danese Harder, avversarie sul rettangolo di gioco ma una coppia nella vita.
“La cosa grave – scrive ancora Vessicchio – è che vogliono imporre che è un grande calcio attraverso un lavaggio del cervello mediatico. Mica noi caschiamo in questa trappola? Dovremmo essere improvvisamente impazziti. Il calcio femminile non piace nemmeno ai soliti guardoni, quei maschiacci malati di sesso. Nemmeno questa scadente e vergognosa categoria ripugnante guarda il calcio delle donne. La motivazione è semplice: sono mascoline”.
Il giornalista cilentano ritorna poi sull’episodio legato alla guardalinee Annalisa Moccia: “Il nostro pensiero non lo barattiamo con niente, nemmeno con sospensioni e con presenze nelle prime pagine dei giornali come è stato fatto quando, pur dicendo quello che pensiamo, ci siamo rivolti in maniera sbagliata alla guardalinee Moccia in una partita di Eccellenza. Il calcio è fatto di maschi in campo, nella terna arbitrale, negli allenatori. Il calcio femminile è un’altra cosa con donne in campo, allenatrici donne e arbitri e assistenti donne. Tutto di donna. La promiscuità in un caso e nell’altro non l’accettiamo. Per chiosare diciamo che tutta questa enfatizzazione del calcio femminile è una presa per il c***, ci vogliono far digerire il calcio femminile a tutti i costi”.
– Claudia Monaco –
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