Il mondo dell’impresa è sempre in rapida evoluzione e anche le aziende situate nei piccoli centri devono ormai affrontare le sfide che il mercato globale impone. Ne abbiamo parlato con Laura Manzolillo, tra i titolari dell’impresa “Manzolillo Cono Giuseppe Prodotti Siderurgici” situata a Silla di Sassano.
- Un nuovo anno è iniziato per la sua azienda. Come si è concluso il 2019 e quali sfide si prospettano per il nuovo anno?
Il 2019 è un anno che ha visto confermare i risultati degli anni precedenti. Un anno sicuramente sofferto dal punto di vista finanziario e nel quale ha prevalso la situazione di incertezza per vari motivi. Ad esempio, oggi il sistema bancario non riesce ad essere davvero di supporto alle aziende in quanto manca una normativa che supporti le imprese in difficoltà, soprattutto sono carenti le tutele delle imprese creditrici verso i clienti insolventi. Dovrebbero crearsi delle sinergie tra il legislatore e le imprese volte a individuare strumenti di tutela concreti. Dall’altro lato si dovrebbe trovare un sistema efficace di finanziamenti bancari rivolti alle imprese perché allo stato attuale l’accesso al credito è eccessivamente difficoltoso. Anche gli stessi fondi europei, che dovrebbero colmare questo divario, spesso sono volti a finanziare nuove attività senza aiutare le aziende già presenti sul mercato. Anche adottando una buona strategia, un’azienda fatica molto oggi ad ottenere una stabilità finanziaria in un contesto caratterizzato da un’elevata precarietà.
- Quali sono le problematiche e quali al contrario le potenzialità che riscontrano secondo lei le aziende del Sud Italia e, in particolare, del Vallo di Diano? Si presenta davvero una disomogeneità rispetto alle attività commerciali del Centro-Nord?
Ritengo che un divario esista e sia legato, tra le altre cose, anche alle carenze infrastrutturali. Recentemente sono venuta a conoscenza di uno studio dal quale è emerso che il costo del credito nel Meridione risulta essere il doppio rispetto alle altre aree del Paese. Questo implica una penalizzazione da parte delle aziende circa le proprie scelte di investimento. Di conseguenza tutto ciò ricade anche sullo sviluppo occupazionale comportando la migrazione delle nostre risorse umane in altre regioni. Per quanto riguarda il Vallo di Diano, nonostante le favorevoli realtà imprenditoriali che lo caratterizzano, risente di questa situazione e purtroppo è prevedibile che molti imprenditori possano decidere di investire in aree dove le condizioni economiche e giuridiche incentivino l’iniziativa imprenditoriale.
- Negli ultimi anni si è registrato un sensibile aumento delle donne al comando, non solo nel settore imprenditoriale ma anche politico. Progresso nel quale lei è pioniera, essendo alla guida di un’azienda prevalentemente al maschile. Cosa significa per una donna, oggi, essere imprenditrice?
Credo che oggi un’imprenditrice non sia penalizzata rispetto a un imprenditore laddove vi siano delle competenze e l’innato istinto imprenditoriale. Ma se una donna oltre che essere imprenditrice è anche moglie e madre, questo equilibrio sembra svanire. Personalmente penso alle difficoltà di imprenditrici che pur dedicandosi con slancio all’attività non riescono ad avere dei guadagni importanti e non possono neanche accedere a una serie di vantaggi come la maternità o l’assegno familiare. In generale, spesso purtroppo una donna deve fare una scelta tra la maternità e il lavoro e questo indubbiamente è penalizzante.
- Cosa pensa delle quote rosa?
Per le quote rosa utilizzate in particolare in ambito politico non nutro particolare simpatia. Sono come una pillola che serve per attenuare il dolore. Il problema non risiede solo in fattori esterni alle donne ma anche nella scarsa solidarietà che in alcuni casi c’è tra di noi. Alcune rappresentanti politiche poco difendono le esigenze di una donna e spesso assumono posizioni più maschili. Negli ultimi anni, ad esempio, nonostante ci siano più donne al potere non vedo una proliferazione di asili nido, assistenza alle donne che hanno partorito da poco e così via. Penso che le donne abbiano bisogno di questo tipo di benefici specifici. Anche perché una volta che una donna dona pieno vigore alle sue potenzialità, sicuramente non sarà difficile trovare spazio in ambito imprenditoriale e politico. Ma se prima non si concretizzano le condizioni pratiche per far coincidere lavoro e famiglia, credo sia difficile raggiungere l’equilibrio di genere in ambito economico.
– Maria De Paola –