Sabato 25 e domenica 26 marzo si rinnova l’appuntamento con le “Giornate FAI di Primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Anche in questa 31ª edizione la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti. Consulta qui l’elenco.
Le Giornate FAI di Primavera sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del FAI, affiancati da altrettanti studenti delle scuole italiane (gli Apprendisti Ciceroni) formati per l’occasione, ma si fonda anche sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio e una buona azione per “il Paese più bello del mondo”, che va a beneficio di tutti.
Grazie alle Giornate del FAI luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico e ciò ha cambiato talvolta il loro destino e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere. Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, fa il successo delle Giornate FAI di Primavera. Altrettanto largo e trasversale è il ventaglio di luoghi e storie da scoprire o approfondire, nascosti e inediti, curiosi e sorprendenti, originali e affascinanti, magari proprio dietro casa: ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, edifici di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani e poi parchi, aree naturalistiche, giardini e borghi.
“In questi 31 anni di esistenza – sostiene il Presidente del FAI, Marco Magnifico – le Giornate FAI hanno scritto una sorta di Enciclopedia spontanea che a tutti gli effetti si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano”.
A Salerno è possibile visitare il Palazzo della Prefettura dove, oltre al Sacrario, spazio raccolto dedicato alla memoria dei caduti, sarà possibile visitare l’appartamento del Presidente della Repubblica e il Salone di Rappresentanza impreziosito da numerose opere di pittori del Novecento come Luigi Paolillo e Antonio Ferrigno (visita su prenotazione); al Palazzo della Provincia, ex convento di Sant’Agostino, si visiteranno l’Ufficio del Presidente della Provincia e la Galleria dei Presidenti; la Caserma “Vincenzo Giudice”, sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, ex convento di San Giorgio, uno dei più antichi insediamenti monastici della città dove sarà possibile visitare il cortile interno, la piccola cappella privata e il Salone d’onore; la Fondazione E.B.R.I.S., ex convento di San Nicola della Palma, che sorge nella parte alta del centro storico di Salerno, in un’area un tempo ricca di innumerevoli sorgenti e che ancora oggi è caratterizzata dalla presenza di fonti naturali e orti (visita su prenotazione); il Palazzo Pedace sede del FAI che occupa lo spazio identificato come l’aula cultuale di Matteo d’Ajello.
Il pubblico potrà visitare inoltre la mostra fotografica “Salerno tra conventi e palazzi” di Corradino Pellecchia e Francesco Siano che racconta la città attraverso i conventi che storicamente caratterizzano l’immagine di Salerno chiamata la “città dai bianchi conventi”, potendo vantare già nel ‘700 oltre una ventina di conventi tra maschili e femminili.
A Vallo della Lucania è aperto il Palazzo Mainenti, sede del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni che si trova nel cuore del centro storico della cittadina.