Si terrà il 21 settembre a Padula il XXI Premio Internazionale “Joe Petrosino” che assegna il prestigioso riconoscimento a personalità che si sono distinte nella lotta alle mafie. L’evento, moderato dal giornalista Paolo De Chiara, si terrà nella Certosa di San Lorenzo, presso la Sala del Refettorio. L’appuntamento è dalle ore 9.30.
Saranno premiati Maria Francesca Mariano, Giudice Penale del Tribunale di Lecce, Carmen Ruggiero, Sostituto Procuratore del Tribunale di Lecce, Antonino Candela e Francesca Inga, testimoni di giustizia, don Antonio Coluccia, sacerdote e fondatore dell’Opera San Giustino di Roma e Francesco Rosario Farina, Luogotenente dei Carabinieri.
Attestati di benemerenza saranno assegnati anche al Capitano del Nucleo Operativo e Radiomobile di Sala Consilina Martino Galgano e al Sottotenente della Guardia di Finanza di Sala Consilina Sebastiano D’Amora.
Saluti affidati al sindaco Michela Cimino, al pronipote di Joe Petrosino Nino Melito Petrosino e al Presidente dell’Associazione “Joe Petrosino” Pasquale Chirichella.
Giuseppe Michele Pasquale Petrosino, illustre cittadino di Padula, è il simbolo della lotta alla mafia. Emigrato negli Stati Uniti con il padre Prospero, che era sarto, la madre, due sorelle e tre fratelli, indossò, primo italiano ad avere tale privilegio, la divisa di agente della Polizia di New York. Promosso detective, passò al servizio investigativo e nel 1895 il Presidente Rooswelt in persona lo nominò Sergente.
Nel 1905, con la promozione a Tenente, gli venne affidato il comando dell’Italian Branh e successivamente dell’Italian Legion, un gruppo di agenti italiani a suo giudizio indispensabili per combattere la Mano Nera, gruppo dedito alle estorsioni all’interno delle comunità italiane. Il poliziotto padulese non sopportava l’idea che il suo Paese potesse essere conosciuto non per i suoi meriti ma per la mafia che si approfittava della povera gente. Fu ucciso a Palermo, dopo una fuga di notizie, nel 1909.