“La nascita del Premio era qualcosa di non immaginabile fino a poca tempo fa. Teggiano e la Parrocchia di San Marco rappresentano un riferimento religioso di alto spessore in relazione alla figura qdi Giovanni Paolo II. Il Papa santo, dopo il terremoto dell’80, ha benedetto il Vallo di Diano, territorio che rappresenta una periferia geografica ma non esistenziale”.
Così Francesco Antonio Grana Vaticanista de “Il Fatto Quotidiano” ha aperto l’evento legato al “Premio San Giovanni Paolo II”.
L’iniziativa, nata nella Diocesi di Teggiano-Policastro, è stata organizzata dalla Parrocchia di San Marco, guidata da don Vincenzo Gallo e custode della reliquia dei capelli del Papa.
Il riconoscimento è andato a 3 giornalisti impegnati nella comunicazione ecclesiale, ovvero padre Ciro Benedettini, vice direttore emerito della Sala Stampa della Santa Sede, Stefania Falasca vaticanista di “Avvenire”e Fabio Marchese Ragona di Mediaset, curatore del documentario “Il sorriso di Karol”.
“Ho seguito il santo padre negli ultimi 10 anni di vita – sottolinea padre Benedettini – e anche 11 anni fa, quando, proprio in queste ore, Wojtyla stava per lasciarci. Non c’è mai stato un raduno di Capi di Stato e di Governo, come quello registrato alla morte di Giovanni Paolo II”.
La dott.ssa Falasca ha poi fatto riferimento alle parole di Papa Francesco, da Cardinale, nei confronti di Giovanni Paolo II ed al legame tra i 2. Ragona, infine, ha evidenziato la vitalità della comunità parrocchiale di San Marco e l’importanza della presenza della reliquia quale riferimento del papa santo.
Presenti in chiesa autorità civili, religiose e militari.
L’evento, sostenuto dalla ACLI della provincia di Salerno, ha visto, inoltre, l’intervento del Vescovo di Teggiano-Policastro Mons. Antonio De Luca.
– Cono D’Elia –