Ancora una volta si torna a parlare delle criticità del Pronto Soccorso del “Ruggi”, la seconda azienda ospedaliera più grande ed importante per numero di accessi della regione Campania.
Queste organizzazioni sindacali, dichiarano i segretari provinciali della Cgil fp, Cisl fp e Uil fpl Addesso, Antonacchio e Conte, assieme a tutti i delegati RSU con una nota inviata alla direzione generale dell’Ente sanitario di Salerno, hanno sollecitato il management aziendale a prendere seri provvedimenti per la grave ed inaccettabile situazione in cui versa il Pronto Soccorso del nosocomio cittadino.
In questa nota si evidenzia come “tutti gli operatori sanitari siano costretti a turni massacranti per cercare di soccorrere con grande professionalità e dedizione tutti i pazienti che hanno bisogno di cure indicando addirittura le strade percorribili (incremento e migliore organizzazione del personale ed un inevitabile quanto necessario incremento anche temporaneo di posti letto dell’osservazione breve intensiva)”.
“A volte sembra che l’azienda ospedaliera universitaria di Salerno produca beni di altra natura invece di fornire sevizi sanitari di importanza vitale per i cittadini ma nemmeno per un momento sembra essere accorta ai bisogni della comunità di riferimento – aggiungono – i pazienti dovrebbero essere al centro delle politiche di miglioramento della salute che è un bene garantito dalla Costituzione eppure gli stessi pazienti sono costretti, nonostante la grande umanità e professionalità di tutto il personale sanitario, a subire continue deprivazione della privacy e lunghissime attese con notevoli impatti negativi sul ‘bene’ salute.”
“La denuncia fatta dalle Organizzazioni sindacali e dai delegati delle Rappresentanze Sindacali Unitarie all’epoca era ancora una volta un grido di aiuto verso l’attuale direzione aziendale strategica investendo la direzione sanitaria, sorda alle istanze che partono dai sindacati di categoria, è sempre più lontana ai bisogni dei propri dipendenti ma soprattutto di tutta la cittadinanza, impelagata in oscure politiche volte unicamente ad ottenere risparmi di gestione – continuano – E’ da ultima la notizia del bilancio consuntivo 2017 che ha registrato un risultato di esercizio positivo pari ad euro 6 milioni indicando che la gestione della res publica sia stata pessima sciatta e poco vicina ai bisogni del territorio”.
Come da loro sottolineato, attualmente si sono verificati casi estremi di 1 medico e 53 accessi e non da ultimo 83 accessi simultanei di cui 8 a codice rosso senza nemmeno una sedia su cui farli sostare.
“Prima di pensare ad individuare un bed manager – concludono Addesso, Antonacchio e Conte – ovvero il cosiddetto responsabile delle degenze e dei posti letto bisognerebbe trovare i letti, le risorse umane e soprattutto individuare spazi idonei. Da ultimo sembrerebbe che un ulteriore urlo di allarme e di richiesta di aiuto sia stata inoltrata dal responsabile del servizio perché costretto a vedere mortificate le professionalità da lui dirette per mancanza di fattivo intervento del management aziendale e chiedendo un giusto adeguamento del personale sanitario stesso e l’individuazione di una soluzione percorribile, che a parere delle segreterie provinciali è solo quella di aumentare i posti letto in osservazione breve. Le Organizzazioni sindacali, che hanno sempre cercato di coadiuvare l’azienda nell’ottica di coinvolgimento e della risoluzione dei problemi, ora chiedono al Presidente De Luca di intervenire nella sua città per frenare questa ondata di inefficienze e di inattività”.
– Annamaria Lotierzo –