Quando ti guardi intorno e ti sembra di non riconoscere più il mondo che ti circonda, fai un tuffo nel passato per scoprire quali valori erano i fari di una cultura di tanto tempo: la civiltà contadina. Questo viaggio nel passato ce lo permette, incantevolmente, il libro di Paolo Manzione “Sentieri dell’Universo”.
Delicatamente l’autore, attento ascoltatore e prezioso osservatore, ci conduce per mano a conoscere Cono e Ninetta, due giovani di un’altra epoca, di un tempo che i lettori, se vorranno, potranno giudicare migliore o peggiore di questo. Un tempo che presentava l’emigrazione dei giovani come valvola di salvezza, come opportunità per realizzare il cambiamento, la svolta della propria vita. E tutto ciò che ne seguiva, come i sacrifici, l’amore “sospeso”, l’obbedienza alla volontà del proprio genitore, il matrimonio per procura, l’imbroglio e l’orgoglio di due famiglie che non avevano legami di amicizia, la dignità, viene ad incorniciare un mondo di cui oggi sono presenti pochi ultimi testimoni.
Il tutto circondato dalla dettagliata descrizione degli ambienti e delle persone di un’epoca che non tornerà più, ma che è altrettanto preziosa per i valori che ha saputo trasmettere. Emigrare è un atto di coraggio per il giovane Cono che non vuole essere un “personaggio statico” della propria storia, perché il cambiamento fa paura a chi parte e a chi resta; poiché il sistema “stagnante” spesso garantisce ordine e sicurezza, ma non progresso.
Paolo Manzione si rivela con questo romanzo un narratore d’eccezione che attraverso uno stile accurato e sapiente, con l’uso dei soprannomi dei personaggi, con la descrizione dei loro animi, con il suo io narrante sempre presente, con il suo sguardo e la sua scrittura fotografici, ci mostra “quadri” di una vita contadina che molti giovani di oggi non conoscono e che gli ultimi anziani rimpiangono.
Una storia che narra ciò che non solo il destino, ma la società contadina di metà Novecento, aveva già scritto. Un romanzo di cui il lettore avvertirà il bisogno di modificarne il finale, di aggiungere qualcosa: ciò che a Ninetta era stato ingiustamente tolto. Un romanzo i cui personaggi sono ancora “vivi”, anche se probabilmente si stanno cercando ne “I sentieri dell’Universo”.
– Paola Testaferrata –