In riferimento alla protesta che i nefropatici, i dializzati e i trapiantati di rene hanno avviato sul territorio lucano per lamentare carenze di organico tra i nefrologi e il personale infermieristico nelle strutture pubbliche interviene la Direzione Strategica della Asp Basilicata che, relativamente a quanto di competenza nei propri Distretti chiarisce che presso le sedi Asp negli ultimi due anni l’organico dei nefrologi si è ridotto di quattro unità per pensionamenti o trasferimenti ad altre aziende. Nonostante tutto vengono assicurate le sedute dialitiche presso i centri dialisi dell’Azienda grazie al supporto in regime di prestazioni aggiuntive dei convenzionati provenienti dall’Azienda Sanitaria di Matera, dall’Irccs-Crob di Rionero in Vulture e dall’Azienda Ospedaliera “San Carlo” di Potenza.
Per cui i numeri allo stato attuale sono i seguenti: a Chiaromonte, a fronte di 28 pazienti opera un nefrologo proveniente da Matera coadiuvato da 5 infermieri; a Lauria si contano 25 pazienti (di cui 4 in dialisi peritoneale) con un nefrologo e 9 infermieri che operano anche su Maratea dove sono attestati solo 5 pazienti; a Villa d’Agri i 27 pazienti sono seguiti dal nefrologo in convenzione proveniente dal “Madonna delle Grazie” di Matera; a Muro Lucano i 3 infermieri supportano il medico Sumaista a 20 ore settimanali preso in convenzione dall’Irccs- Crob di Rionero e si occupano di 4 pazienti; a Venosa con 14 pazienti opera un nefrologo proveniente dal Crob in convenzione e 5 infermieri.
Si registra un totale su tutto il Potentino di 78 pazienti seguiti da 4 nefrologi e 31 infermieri. Sono ben note le difficoltà che si registrano a livello nazionale di reperire specialisti nefrologi su tutto il territorio italiano, fenomeno che inevitabilmente si ripercuote anche a tutti i livelli locali. Per quanto riguarda l’Azienda Sanitaria di Potenza va dato atto dell’estrema criticità di risorse mediche e della difficoltà ulteriore di reclutamento di specialisti nonostante diverse procedure di selezione poste in essere negli ultimi anni. A nulla sono valsi il concorso unico regionale, gli avvisi per incarichi a tempo determinato, gli avvisi per ore di specialistica ambulatoriale che non hanno mai avuto riscontro da parte di eventuali professionisti da destinare alle strutture locali.
Alla luce di tali difficoltà la Direzione Strategica ha organizzato in maniera differente l’organizzazione dei Centri Dialisi dell’ASP ricorrendo alla “dialisi ad assistenza limitata” inserendo i centri di Villa d’Agri, Chiaromonte, Lauria e Venosa in strutture protette e quindi ospedali per acuti o presidi distrettuali dove potessero essere gestite eventuali emergenze-urgenze mettendo in sicurezza le sedute dialitiche pur non in presenza costante e continuativa del nefrologo. Un passo che è stato fatto solo a fronte di una accurata selezione di pazienti rispondenti a determinate caratteristiche cliniche.
Nei centri dialisi dell’ASP ed in particolare nel centro di Villa d’Agri, del tutto privo di nefrologi strutturati ma ubicato nell’ospedale per acuti, è possibile prevedere in tutta sicurezza lo svolgimento di turni di “Dialisi ad Assistenza Limitata” con il personale medico nefrologo sempre funzionalmente collegato alle Unità Operative di riferimento che fornisce prestazioni consulenziali o ambulatoriali, teleconsulto, teleassistenza, telemonitoraggio. Eventuali situazioni critiche vengono gestite con il supporto delle strutture di emergenza-urgenza presenti.
In previsione di una necessità futura di incrementare l’organico infermieristico dei centri dialisi l’Azienda Sanitaria della Basilicata sta procedendo già da un paio di mesi alla stabilizzazione del personale infermieristico e all’assunzione di infermieri dalla graduatoria del Concorso Unico Regionale.
Per quel che riguarda invece il trasporto dei pazienti in regime di trattamento dialitico l’Asp si attiene alle procedure e alle norme regolamentari regionali disciplinate dalla Legge Regionale 42/2009. Per quel che riguarda il rimborso ai pazienti candidati al trapianto o trapiantati in ragione di un accesso pre-trapianto e di tutti quelli post-trapianto ci si attiene alla Legge Regionale 22/2000.