Leo, Cris, Toni, Rocco, Davide, Nina, Bea, Chicco e Flam: è il cast dell’amatissima fiction di Rai1 “Braccialetti Rossi” a chiudere gli incontri tra giurati, fan e talenti di questa 45esima edizione del Giffoni Film Festival. Nell’ultima giornata, la cittadella a stento ha contenuto l’amore e il desiderio collettivo di conoscere i 9 giovani attori: “Quando abbiamo iniziato a girare la prima serie non ci aspettavamo nulla, lavoravamo senza sapere cosa sarebbe poi accaduto dopo. Il successo della fiction – ha spiegato Aurora Ruffino, che nella serie interpreta Cris, in cura per anoressia – è arrivato a sorpresa dai giovani, dai ragazzi, dai bambini. Hanno apprezzato e amato questo lavoro e questa storia, nonostante tratti temi così difficili e importanti: i giovani non hanno paura della verità”. La miniserie firmata da Giacomo Campiotti tornerà in tv con una terza stagione scritta interamente in Italia. Ancora quotidianità di corsia, amicizie, amori, dolore e terapie affrontati al grido “Watanka”. “I film di malattia in genere ti fanno piangere – ha raccontato candidamente Cloe Romagnoli, la più piccola del cast, Flam, affetta da cecità – Questo non lo è: ti insegna che con l’amicizia si può combattere ogni cosa, anche la malattia”. Davvero incontenibile la folla che ieri ha voluto incontrare i ‘braccialetti’ e che già il giorno prima aveva presidiato l’hotel in cui alloggiavano per un saluto, un selfie, un autografo con i beniamini della popolarissima fiction. Tanto, tantissimo affetto, testimonianza di quanto le storie vere arrivino dritte al cuore e contribuiscano all’inclusione sociale di chi soffre: “Chi vive queste situazioni difficili nel quotidiano ci ringrazia perché in qualche modo riesce a trovare la forza di lottare ancora. In ospedale, i bambini che abbiamo incontrato – all’unisono – hanno iniziato a creare il gruppo dei ‘braccialetti rossi’ in ospedale. Ci scrivono in molti sui social, ci raccontano le loro storie e il fatto che non si vergognano più di andare a scuola senza capelli. Una vittoria molto più importante di qualsiasi altro tipo di successo”.
Nel pomeriggio la cerimonia conclusiva in sala Truffaut e l’assegnazione dei Gryphon Award ai registi dei corti e lungometraggi in concorso premiati dai 3600 giurati. 27 i film vincenti, tra cui gli italiani “Forever stars” di Mimmo Verdesca (primo nella sezione Gex Doc), “Grotto” di Micol Pallucca (primo nella sezione lungometraggi +6), “Two left feet” di Isabella Salvetti (secondo classificato nella sezione +10), “Point of view” di Matteo Petrelli (fiction +18), “The Mods” di Alessandro Portincasa e Antonio Padovan (vincente il “Giotto super Be’Be'” nella sezione +3).
Madrina l’attrice spagnola Rocìo Munoz Morales, quest’anno al fianco di Carlo Conti nella conduzione del festival di Sanremo: “Quello che fate qui è fondamentale: lavorare con i ragazzi è una ricchezza oltre che una splendida esperienza. Voi giurati avete una grande opportunità, potete confrontarvi, visionare lungometraggi diversi fra loro. Il cinema è una finestra sul mondo, fa crescere e scoprire consapevolezze sempre nuove”.
Padrini, invece, gli attori Sergio Assisi e Riccardo Rossi.
Una conferenza stampa-spettacolo per Rossi, sabato. Conosciuto ai più per i cult degli anni Ottanta “College” e “I ragazzi della Terza C”, quest’anno ha debuttato alla regia con “La prima volta di mia figlia”: “Piaciuto molto alla critica” ma non andato benissimo al botteghino. “L’abbiamo girato in ventidue giorni. Spero abbia una seconda vita in tv. Intanto, sto scrivendo un altro film”. Rossi non si risparmia e si racconta in maniera ironica e semplice. E i suoi ghiotti aneddoti lasciano trasparire la sua verve, coinvolto e coinvolgente.
“A Napoli non piove mai”, nelle sale italiane dal primo ottobre, è invece il film di Sergio Assisi, attore e ormai regista. “Il film vuole raccontare la parte più bella del Sud, quella che non smette mai di inseguire i propri sogni. I miei li ho scritti da bambino su un foglio che conservo ancora. Li ho realizzati tutti tranne uno che, per il momento, ho preferito lasciare in sospeso”.
Spenti i riflettori sulla 45esima edizioni, la macchina organizzativa guarda già all’edizione 2016 e alla realizzazione del sogno di multimedia valley.
– Gianpaolo D’Elia –