“#bulli di sapone. Rispetto e gentilezza contro la violenza” è il tema che si è sviluppato questa mattina all’Istituto di Istruzione Superiore “Cicerone” di Sala Consilina scelto da Scabec, assieme ad altre 10 scuole del territorio campano, come fucina di idee da convogliare in un cortometraggio di sensibilizzazione sul tema del bullismo e del cyberbullismo.
Con la guida della docente Margherita Fortunato, gli alunni della IV A dell’indirizzo IPSIA hanno curato la regia del video “Ho vinto io”.
“È stata un’esperienza molto proficua grazie alla pronta risposta dei ragazzi che, frequentando un indirizzo professionale, amano la pratica – afferma la docente Fortunato -. Nel nostro Istituto non ci sono casi di bullismo, ma è meglio parlarne per prevenire. Io e i ragazzi abbiamo curato nel dettaglio la regia del cortometraggio, mentre la collega Sara Petti ha sviluppato l’aspetto propriamente digitale. Ringrazio la Dirigente scolastica Antonella Vairo per l’apertura e il supporto. È stato un lavoro di squadra: dico grazie a Chiara Prisco, alla vicepreside Lina Gasaro, al responsabile di Plesso Antonio Rosciano e ai collaboratori scolastici. In particolare il mio grazie va ai ragazzi della IV A IPSIA che sono diventati attori e registi per qualche giorno”.
Durante l’incontro è stato proiettato anche il video “Il seme della speranza” realizzato dalla RAMPA FILM APS con la regia di Nando Morra.
A fare da sottofondo alle immagini gli alunni della IV A hanno scelto come colonna sonora la canzone di Lady Gaga “Born this way”. “Questa musica è un invito ad accettarsi per quello che si è, indipendentemente dalla razza e dalle tendenze sessuali – afferma uno studente – . Non dobbiamo permettere a nessuno di farci mettere nell’angolo da qualche bullo che in realtà ha bisogno di aiuto. Solo per insicurezza e arroganza usa la violenza”.
Gli studenti, nel ruolo di attori, si sono immedesimati nelle figure del bullo, della vittima e dell’osservatore. Grazie all’interpretazione hanno compreso le emozioni che provoca il fenomeno del bullismo. “Ho capito cosa significa essere vittima e che di fronte al bullo – commenta uno dei protagonisti – non bisogna girare il capo da un’altra parte, ma aiutare”.
Della necessità di argomentare sul bullismo ha parlato il sindaco di Sala Consilina, Francesco Cavallone che ha riportato un aneddoto della sua vita da adolescente, rimarcando che “il bullismo turba la sensibilità di chi è più debole e lascia un segno per sempre. Invito chi intercetta questi gesti a denunciare”.
Attraverso l’intervento di esperti quali la psicologa Teresa D’Auria e la psicoterapeuta Carmela Pulzone si è creato un dialogo costante con gli studenti destinatari dei messaggi della comunità educante. I diversi contributi hanno cercato di illustrare la differenza tra bullismo e cyberbullismo. Per bullismo si intende la violenza fisica, verbale e psicologica fatta in maniera intenzionale e ripetuta nel tempo ai danni di una vittima. È un fenomeno fisicamente circoscritto. Il cyberbullismo, invece, può avvenire sempre, 24 ore su 24, gli interlocutori sono fisicamente distanti e possono anche non conoscersi perché nel cyberspazio si utilizza la forma dell’anonimato.
L’avvocato Carmela Giaquinto ha illustrato il quadro normativo che regola il bullismo e che è teso ad educare. Diversi sono stati i racconti, le letture di storie di bullismo e cyberbullismo realmente accaduti: l’obiettivo è sempre sensibilizzare. L’evento è stato moderato da Enzo Marangelo.