Da oltre 22 anni vive e lavora come casalinga a Capitello di Ispani. Iryna Kapran cerca forse un po’ di conforto nella sottile brezza marina del Golfo di Policastro ma la preoccupazione è tanta poiché la Russia invadendo l’Ucraina ha dato il via ad un’escalation che potrebbe portare ad un nuovo conflitto intercontinentale. Iryna ha appena contattato la madre ed il fratello che si trovano a Zaporižžja (Zaporozie), città di poco più di 730mila abitanti posta sulle rive del fiume Dnepr, a circa 150 chilometri dal Donbass e da quella zona orientale ucraina pomo della discordia.
“Mia madre era in un centro commerciale – ci racconta Iryna – La gente è in panico e sta comprando tantissimi beni di prima necessità come latte, farina ma anche candele”.
Sulle motivazioni che hanno portato a questo conflitto la Kapran ha le idee chiare: “Molti amici russi, che stanno in Russia, mi hanno contattato dicendomi ‘Ma da voi che diavolo sta succedendo?’ L’unico problema è la Russia. Quando loro ci dicono ‘Siete nostri fratelli, vogliamo liberarvi dai fascisti’, non parlano un linguaggio di verità. Sono state bombardate diverse città, tra cui Dnepropetrovsk che si trova ad un’ora di auto dalla nostra città. Nella zona attorno alla catena dei monti Carpazi ho sentito amici che avvertono quotidianamente il fischio dei missili che volano sopra le loro case. Nelle zone vicine i militari russi sparano in piazza. I telegiornali russi dicono che debbono liberarci ma di chi? L’Ucraina ha sempre avuto la sua indipendenza”.
E su quanto potrà accadere nelle prossime ore, Iryna è perplessa: “La situazione è estremamente difficile, spero che non capiti niente di più di quanto sia già successo, ma quello che sta succedendo è già molto grave. Nei primi anni ’90, dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica, fu firmato un patto in base al quale Inghilterra, Usa e la stessa Russia avrebbero fatto da garanti e ci avrebbero difesi se qualcuno avesse invaso l’Ucraina. Ora, invece, veniamo attaccati proprio dai russi? L’Ucraina per avere sua indipendenza e per uscire dall’Urss tutti i nostri apparati militari e non solo sono stati portati in Russia. Stanotte hanno bombardato in tutta l’Ucraina, siamo in apprensione per il nostro futuro”.
Ascoltiamo anche la testimonianza di Zoryana, una ragazza ucraina che vive e lavora a Napoli ma che è saprese d’adozione amando la città della Spigolatrice e venendovi a villeggiare soprattutto d’estate.
“Io e la mia famiglia ci siamo svegliati di soprassalto – dice ad Ondanews – Sto seguendo i profili social delle amiche che vivono in quelle zone e nel resto del Paese. Raccolgo la loro paura poiché avvertono le esplosioni e sentono fumo ovunque. Sono sempre in contatto con i miei parenti ed amici. C’è tra di loro chi è deciso a combattere per difendere la propria Nazione, chi invece semplicemente vorrebbe mettere a riparo la propria famiglia, cosa molto difficile non solo per le code che mi mostrano ma anche per i confini ora bloccati e che impediscono l’uscita dal territorio nazionale. Sono tutti molto spaventati e cercano riparo raccogliendo quanto più cibo possibile. Alcuni amici mi hanno inviato video con file lunghissime di persone davanti ai negozi”.
- Leggi anche:
“Questa è una vera guerra. Aiutateci”. Dall’Ucraina il grido di allarme della giovane Lena
Ucraina. La testimonianza di Olga:”Rientrata da Polla non immaginavo di trovare la guerra”