“La notizia dell’invasione armata dell’Ucraina da parte della Russia ha destato in tutti noi una forte angoscia e preoccupazione. E non c’è dubbio da che parte stare. Stiamo con le vittime: l’Ucraina, per prima, perché se un Paese dev’essere annientato, quel Paese è anche la nostra terra, la patria a cui non possiamo rinunciare. E stiamo con ogni singolo caduto, cittadino o soldato, quale che sia la divisa e la bandiera. Stiamo con ogni uomo e ogni donna ingoiati, o sfregiati, dal Moloch riacceso. E stiamo con chi dice e fa pace e non si rassegna al macello. Anche noi vogliamo far sentire la nostra voce in questo momento così drammatico gridando forte che ci sentiamo uniti ai tanti di tutto il mondo che non si arrendono alla logica della guerra. L’invasione ordinata da Putin non è solo una guerra contro l’Ucraina. È un attacco alla libertà. Un attacco alla democrazia. Un attacco alla verità”.
E’ quanto dichiarato dalla Uil Fpl di Salerno che esprime assoluta condanna all’uso della forza e a qualsiasi intervento armato. “La guerra – continuano – non può e non deve mai essere la strada da intraprendere per risolvere i problemi che riguardano i popoli, anche i più gravi, a discapito del dialogo e della diplomazia che speriamo possa invece porre fine al più presto a questo conflitto”.
Esprimono solidarietà nei confronti dei concittadini e concittadine di origine ucraina consapevoli dei momenti di preoccupazione che stanno vivendo per il loro Paese e per i loro familiari lontani. Esprimono anche solidarietà ai tanti cittadini russi che in questi giorni con coraggio sono scesi in piazza per dissentire da questa scellerata decisione di Putin.
Sulla questione e sull’attacco all’Anpi è intervenuta anche l’associazione Memoria in Movimento. “Ha pienamente ragione il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, quando afferma ‘l’attacco all’Anpi è un attacco al movimento per la pace’ – dichiara – L’associazione Memoria in Movimento, non solo in quanto aderente a ‘Un Ponte Per’ che è una delle tantissime sigle che hanno fondato la ‘Rete nazionale per la pace e il disarmo’ ma in quanto pacifisti e militanti per la pace siamo pienamente dentro il movimento per la pace. Lo stesso presidio a Salerno, a cui abbiamo partecipato e nel nostro piccolo contribuito a organizzarlo, il primo punto del documento di convocazione diceva ‘Condanniamo in modo fermo l’azione militare in Ucraina da parte della Federazione Russa. Ancora una volta si sceglie la follia della guerra, i cui impatti più devastanti ricadranno sui civili e le popolazioni inermi, per colpa di sete di potere, di rivendicazioni nazionaliste, di interessi particolari soprattutto legati al profitto armato. Esprimiamo la massima solidarietà alle popolazioni coinvolte e sosteniamo tutti gli sforzi della società civile pacifista in Ucraina e Russia per arrivare ad una cessazione immediata delle ostilità e poi intraprendere una strada di vera Pace e riconciliazione’”.
“Non ci meravigliamo quindi che testate come il ‘Il Tempo’ abbiano iniziato a bombardare con l’inchiostro dei loro articoli il movimento per la pace. Hanno deciso di iniziare attaccando l’Anpi e siamo coscienti che continueranno. Auspichiamo solo che continueranno nella loro campagna non perché tramite la loro proprietà, devono ‘oleare’ di più i canali di pompaggio di soldi alle industrie legate alle spese militari, ma per convinzione. Loro continueranno esattamente come continueremo noi testardamente con la consapevolezza della forza della ragione – continuano – Chi è davvero affianco al popolo Ucraino e, aggiungiamo, a tutte le popolazioni che da anni sono vittime di conflitti e occupazioni (l’elenco è lunghissimo ci limitiamo a citare il popolo Curdo, la Siria, lo Yemen, la Palestina, il Sahara occidentale) non può mettersi l’elmetto in testa e far partire i propri militari (attualmente sono 2000 soldati italiani presenti su quel scenario e tutto ciò avviene senza nemmeno di uno straccio di discussione nel Parlamento). La soluzione non è mai nelle armi e negli eserciti. Né tantomeno riponendo ‘con una cieca obbedienza’ alla logica armata e nuclearista delle potenze più o meno super e alle loro articolazioni, NATO e Federazione Russa, in primo piano. Per questo che non vedrete mai la nostra piccola associazione manifestare insieme agli autoproclamati ‘pacifisti’ che chiedono a gran voce l’intervento armato della Nato e dei paesi europei. Chi come noi è affianco al popolo Ucraino non può però tacere né sulla presenza neonazista nell’esercito ucraino come il ‘Battaglione Azov’ che dal febbraio del 2019 è stato ‘integrato’ nella guardia nazionale addestrato dalla Nato, né smettere di denunciare gli attacchi armati alle popolazione del Donbass. Cosa che facciamo da 8 anni”.
Secondo l’associazione il modo migliore per esprimere la solidarietà all’Anpi e a tutto il movimento della pace è quello di continuare nel percorso e nel rafforzamento delle iniziative contro la guerra e per il disarmo, la pace e la giustizia sociale.