Dal 6 agosto il Green pass diventerà obbligatorio per accedere ai servizi per la ristorazione per consumo al tavolo al chiuso, agli spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive, ai musei, ai luoghi della cultura e alle mostre, per piscine, palestre, sport di squadra e centri benessere. E’ obbligatorio anche per entrare nei centri culturali e sociali, nelle sale gioco e nelle sale scommesse. Ovviamente saranno esclusi i bambini under 12 (fuori campagna vaccinale) e gli altri soggetti non vaccinabili per motivi medici.
Saranno i titolari o i gestori dei servizi e delle attività per i quali è introdotto l’obbligo del Green pass a verificare il possesso di idonea certificazione. In caso di violazione può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.
FedAPI – Federazione Artigiani e Piccoli Imprenditori, sindacato da sempre in prima linea per la difesa dei diritti degli imprenditori, comprende l’importanza di adeguarsi alla normativa ma solleva alcune problematiche.
“Noi partite IVA ci adegueremo (come sempre), ma questo comporta sostenere costi ulteriori per la formazione del personale e l’adeguamento della normativa Privacy – dichiarano – Non vogliamo ledere la Privacy dei nostri clienti facendo da controllori (i controlli li facciano i soggetti preposti). È incoerente che sia ininfluente se i dipendenti siano vaccinati o meno, ma se gli stessi dipendenti vanno sul posto di lavoro, da clienti, non possono consumare all’interno perché non vaccinati”.
“E’ surreale la posizione di una parte del sindacato dei lavoratori contraria all’utilizzo del Green Pass – dichiara il presidente Pietro Vivone – Da sempre i sindacati si battono (apparentemente) per la sicurezza dei lavoratori: e ora? Che è successo? La posizione di Landini è molto simile a quella della destra sovranista, ma è soprattutto molto lontana dalle esigenze dei lavoratori. Strano, no? Ancora una volta si scaricano adempimenti a noi Partite IVA! Ricordate che i ristoratori accolgono i clienti non sono controllori”.