Usa il figlio per ricattare la sua ex, ma i giudici gli tolgono l’affido. E’ quanto accaduto in un paese del Golfo di Policastro dove un ragazzo, pregiudicato come pusher, ha utilizzato il piccolo per avere denaro dalla famiglia della ex compagna, nonostante non avesse mai voluto vederlo.
Il giovane padre, dopo essersi rivolto ai giudici, ha ottenuto dal Tribunale l’affido condiviso in primo grado e quindi la possibilità di incontrare il bambino liberamente, ma un ricorso in appello della madre ha permesso che quello stesse affido gli venisse negato.
Come riporta il quotidiano “Il Mattino“, nel corso di una relazione della giovane coppia lei è rimasta incinta e ha deciso di far nascere suo figlio con il supporto della sua famiglia, nonostante sapesse che il rapporto con il compagno non potesse proseguire. Quest’ultimo non avrebbe mai mostrato interesse alle sorti del figlio fin quando non lo ha utilizzato come arma di ricatto per chiedere soldi alla madre ed ai suoi familiari in cambio di un suo allontanamento dalle loro vite. La ragazza per lungo tempo ha quindi subito episodi di stalking e minacce. Lui, nel frattempo, è anche stato arrestato a causa della sua attività illecita.
Si è poi rivolto al Tribunale di Lagonegro per togliere il bambino alla madre e gli è stato riconosciuto l’affido condiviso. Fin quando la ragazza non ha impugnato la sentenza e lui è partito all’attacco con le sue pressioni, chiedendole anche un incontro durante il quale ha urlato contro la ex e il piccolo figlio, spaventandolo.
La Corte d’Appello di Potenza ha infine disposto la revoca dell’affido condiviso e il padre, se vorrà, potrà vedere il piccolo soltanto in modalità protetta.
– Chiara Di Miele –