“Il Signore non ci ha abbandonati” è il messaggio rassicurante del Vescovo De Luca negli Orientamenti 2020/2021.
“Cari amici, abitiamo ancora l’emergenza sanitaria. Abbiamo la consapevolezza che in questa crisi il Signore non ci ha abbandonati, ma ha messo nei nostri cuori semi di carità, ispirando quelle opere di solidarietà e di aiuto materiale e spirituale per la nostra gente. Siamo lieti!”
Ecco ciò che le persone vogliono sentirsi dire. In un lungo periodo di Pandemia segnato dalla fragilità personale e dalla vulnerabilità collettiva è un bene per il cuore di ciascuno sentirsi rassicurati. Il vescovo Antonio De Luca della diocesi di Teggiano-Policastro negli Orientamenti dal titolo: “Celebrare la carità” per il 2020/21 incentrati sull’icona bilica del Buon Samaritano, raggiunge il cuore dei fedeli con parole di consolazione e speranza. Anche la Chiesa si trova in un momento di rilettura della pastorale alla luce delle restrizioni Covid e delle mutate esigenze del popolo credente. Il vescovo Antonio De Luca nei pensieri in tempo di crisi, raccolti nel volume “Prendersi cura” aveva già esortato ad abitare con sapienza il difficile tempo della pandemia per scrutare i segni dei tempi, a rinnovare la carità per vincere la paura, ricostruire i legami e camminare insieme per l’edificazione del Regno dei cieli.
“Con ogni sforzo e sempre nel rispetto delle regole anticontagio, – scrive il presule – dobbiamo intraprendere un nuovo percorso fatto di piccoli passi e di nuovi tentativi. Questa circostanza ha ulteriormente evidenziato l’urgenza della ‘conversione pastorale’. Certamente sarà nostro compito reinventare nuovi approcci pastorali e nuove modalità nelle forme di evangelizzazione e di catechesi”. Il percorso spirituale ed etico indicato negli Orientamenti si snoda attraverso tre atteggiamenti racchiusi in tre parole centrali: consapevolezza, responsabilità e concretezza.
“Le indicazioni pastorali – si legge nella prefazione del vicario generale don Giuseppe Radesca – ci interpellano anche negli ambiti della catechesi, della liturgia, con l’avvento della nuova edizione del Messale, recuperando quei percorsi interrotti dalla pandemia di cura della pietà popolare e dei luoghi della sofferenza e del dolore”. Ogni luogo in cui l’uomo vive diventa un terreno missionario.
– Lucia Giallorenzo –