Un secolo di vita vissuto sempre all’insegna del lavoro, dell’altruismo e del culto della famiglia. Giovanni Tardugno, originario di Teggiano, ha spento ieri la sua centesima candelina nella sua casa di Caracas, in Venezuela, dove ormai si è stabilito dagli inizi degli anni 50, attorniato dall’affetto dei suoi due figli Romano e Giuseppina e dei suoi tre nipoti Savio, Valentina e Stefania. Dalla sua terra natia gli sono giunti gli auguri dei due fratelli, don Romano, già parroco di Serre, poi di Petina, Roscigno e Sassano, che ha da poco compiuto 94 anni e dell’altro suo fratello Antonio, che vive a Bellosguardo e che ha compiuto da poco 90 anni di vita.
Sesto di una famiglia composta da 11 figli, Giovanni Tardugno nasce a Teggiano il 25 febbraio del 1922. Tra le sue molte esperienze di vita c’è anche la sua partecipazione alla seconda guerra mondiale in Russia, nel corso della quale gli furono affidate le mansioni di infermiere. Al ritorno dalla guerra lo aspettava il lavoro nei campi, verso il quale Giovanni non si sentiva affatto portato e nel 1953 decise, così, di emigrare in Venezuela dove, grazie al supporto di un parente riesce a trovare lavoro presso un ristorante di Caracas ed a 38 anni prende in sposa una italiana conosciuta nella capitale venezuelana, Lucia Casasanta, deceduta 12 anni fa.
Grazie ad una forte volontà e ad uno spiccato senso degli affari riesce a racimolare del denaro che gli consente di gestire prima un ristorante, poi una lavanderia e infine un hotel di cui, attualmente, risulta ancora proprietario.
“Mio zio ha sempre amato il commercio in generale e la cucina in particolare – confida ad Ondanews il nipote Cono Tardugno che vive a Teggiano – In cucina è stato un vero e proprio esperto, tanto che i suoi piatti hanno rappresentato per moltissimi amanti della cucina italiana un eccezionale punto di riferimento. Noi ci sentiamo spesso ed ogni volta ci rivela il segreto della sua longevità, che consiste prima di tutto nella fede e poi nell’allegria, nell’amicizia e nella positività. Ancora oggi, infatti, zio Giovanni ama trascorrere tutto il suo tempo libero giocando a carte in un caffè italiano nella sua Chacao e passare il tempo con i suoi amici”.