E’ stato riconosciuto un risarcimento di diverse centinaia di migliaia di euro per i familiari di un ragazzo che nel 2007 perse la vita a causa di un incidente stradale avvenuto a Padula, all’altezza dell’uscita dell’autostrada, dove la sua auto andò violentemente a sbattere contro un albero presente ai bordi della carreggiata. I familiari, assistiti dall’avvocato Massimo Puglia, coadiuvato dall’ingegnere Giuseppe Pisano, hanno promosso causa civile nel 2013 e dopo una lunga battaglia giudiziaria sono giunti ad una definizione stragiudiziale della questione.
Lungo la strada erano presenti alberi di pioppo di alto fusto che, per legge, dovrebbero trovarsi ad una distanza non inferiore a 5 metri dalla carreggiata oppure essere protetti da barriere che in quel caso mancavano. La parte attrice ha dedotto che la presenza dell’albero, un pioppo con un fusto di diametro pari a 3 metri, posizionato ad una distanza dalla striscia continua laterale della carreggiata stradale pari a 1,60 metri, era stata causa determinante della morte del giovane, poiché contraria alla normativa del Codice della Strada ed in particolare al combinato disposto dell’art.16 e art.26 del Regolamento di attuazione, che stabilisce una distanza minima delle piante ad alto fusto dalla sede viaria pari a 6 metri. Anas spa era tenuta al rispetto di questa normativa in qualità di ente gestore della Strada Statale teatro del drammatico incidente e quindi custode ai sensi dell’art. 2051. Ai sensi del combinato disposto degli artt. 2 e art 3 del D.M. 223/1992 è obbligatoria la collocazione di idonee barriere di sicurezza “per tutti gli ostacoli fissi, laterali o contrali isolati, quali pile di ponti, fabbricati, tralicci ed elettrodotti, portali della segnaletica, ovvero alberature, entro una fascia di 5 metri dal ciglio estremo della carreggiata” per i soli tratti di strada di nuova realizzazione aventi velocità di progetto maggiore o uguale a 70 km/h.
E’ così stato riconosciuto a carico di Anas, in concorso di colpa, il risarcimento in favore dei familiari, in seguito ad un’accurata indagine. Il consulente del Tribunale di Lagonegro ha riconosciuto la fondatezza della tesi sostenuta dal legale della famiglia, per cui si è definita in via stragiudiziale la questione e sono state parzialmente accolte le ragioni della parte attrice.
“Giustizia è stata fatta – afferma l’avvocato Puglia -. Purtroppo gli alberi presenti lungo la carreggiata causano notevoli incidenti, soprattutto perchè non sono posti a distanza di sicurezza o non vengono protetti con barriere adeguate che possano limitare i danni gravi derivanti dall’impatto con l’albero stesso. Quei pioppi, successivamente alla denuncia da noi presentata, sono stati tagliati perchè costituivano un pericolo per gli automobilisti. Questo purtroppo è un fenomeno comune in Italia per cui si chiede un intervento specifico affinchè gli enti proprietari delle strade possano adottare misure di sicurezza idonee per limitare gli incidenti“.