
In occasione della Giornata mondiale dell’Obesità (4 marzo) l’UNICEF Italia, con il contributo dell’Istituto Superiore di Sanità, lancia la nuova pubblicazione “Il peso è giusto?” sul tema del sovrappeso e dell’obesità dei bambini. Nel 2023 in Italia il 28,8% dei bambini fra gli 8 e i 9 anni era in sovrappeso o con obesità.
I bambini italiani in sovrappeso nel 2023, erano il 19,0% e con obesità il 9,8%, inclusi coloro che presentano obesità grave (2,6%), secondo l’ultima indagine del Sistema di sorveglianza nazionale “OKkio alla SALUTE” dell’Istituto Superiore di Sanità che, coinvolgendo oltre 50mila bambini e altrettante famiglie con campioni rappresentativi, descrive la variabilità geografica e l’evoluzione nel tempo del peso, delle abitudini alimentari, dei livelli di attività fisica e di sedentarietà nei bambini di 8-9 anni. In particolare i genitori dei bambini campionati hanno riportato che quasi 2 bambini su 5 non fanno una colazione adeguata al mattino, più della metà consuma una merenda abbondante a metà mattina, uno su 4 beve quotidianamente bevande zuccherate e gassate e consuma frutta e verdura meno di una volta al giorno. Inoltre, il 37% dei bambini consuma i legumi meno di una volta a settimana e più della metà di loro mangia spuntini dolci più di 3 giorni a settimana. Per quanto concerne l’attività fisica, nel 2023 un bambino su 5 non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’intervista, più del 70% non si reca a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di 2 ore al giorno davanti alla TV, al tablet o al cellulare.
Per quanto riguarda gli adulti, in occasione della Giornata dell’Obesità, l’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso il focus 2025. I dati riferiti dal sistema di sorveglianza per il biennio 2022-2023 relativi a peso e altezza di 18-69enni portano a stimare che nel nostro Paese 4 adulti su 10 siano in eccesso ponderale: 3 in sovrappeso (con un indice di massa corporea compreso fra 25 e 29,9) e 1 obeso (IMC ≥30). L’eccesso ponderale è una caratteristica più frequente: fra gli uomini rispetto alle donne (52% – 34%), fra le persone con difficoltà economiche (52% riferisce di avere molte difficoltà economiche ad arrivare a fine mese – 39% non ne ha) e fra le persone con un basso livello di istruzione (63% ha la licenza elementare – 32% laureati). L’eccesso ponderale aumenta con l’età ma diventa una condizione meno frequente superati i 75 anni, perchè l’indice di massa corporea è soggetto a variazioni correlate a fattori biologici e patologici, per cui dopo questa età aumenta progressivamente la quota di persone che perdono peso indipendentemente dalla loro volontà.
Confermando un trend già noto da anni la Campania si conferma una regione a rischio per la salute in relazione al sovrappeso dei suoi abitanti: per il biennio 2022-2023 i dati relativi a peso e altezza di 18-69enni vedono che il sovrappeso riguarda il 38,8% dei campani (contro una media nazionale del 32,7) e l’obesità colpisce l’11,4% della popolazione, dato superiore a quello italiano del 10,4%. La Basilicata è tra le regioni italiane, insieme alla Campania, a detenere il primato negativo per quota più alta di persone in eccesso ponderale: sono poco meno di 4 su 10 intervistati (39,1%) gli adulti in sovrappeso; è simile la percentuale degli obesi lucani, che sono poco più di 1 ogni 100 (12,4%), rispetto al 10,4% nazionale, proprio come per i soggetti in eccesso ponderale (47,6%) rispetto al 43,1% italiano, ai quali gli operatori sanitari consigliano di dimagrire.